Portavi fiori rosa tra i capelli
correvamo incontro al mondo
tra giochi e rimproveri
fantasie disobbedienze e quaderni
sorriso timido, scarse parole,
accomunate anche nelle merende
e dalla premura delle madri
Poi la vita disgiunta per anni
per scelte diverse, ci siam perse
senza smarrire il forte legame
di ricordi impressi in quella piazza
che ci ha viste crescere come sorelle.
Portavi fiori rosa e un cuore generoso
lo stesso devastato dalle dure terapie
in cui riponevi una speranza già delusa,
un destino crudele, ma ora sei libera
dal calvario delle pene, sollevata
da ogni dolore che la carne affligge,
libera di correre lassù dove i fiori
profumano d’eterno.
Daniela,agosto 2016
Le tue parole liberano poesia come l’artista libera dal marmo la sua scultura .
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un paragone che certamente sminuisce lo scultore,ma ti ringrazio per l’apprezzamento.Più che una poesia questa è una dedica che ho liberato verso il cielo. Buona serata
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ciao … molto bella 🙂
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ti ringrazio Claudio,buona domenica
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altrettanto a te 🙂
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Tenera e dolcissima, un abbraccio. ;-(
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pure tu sei dolcissima Lauraluna,buona domenica 🙂
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Mi hai comosso.
Ma finchè c’è il pensiero la morte vince solo a metà.
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lo credo anch’io. Un bacione Fulvialuna!
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Se fossi lassù, ti verrei in sogno per ringraziare di queste parole.
Un abbraccio.
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è il miglior complimento che potessi ricevere,te lo dico col cuore mentre ricambio l’abbraccio.
Un bacio e buona giornata
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