Qual sarà la reale paura
di passar a pura essenza
se questa vita è ben più dura
l’altra migliore per credenza?
Daniela 2016
dipinto di Frank T. Zumbachs,”Mysterious World”
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
Qual sarà la reale paura
di passar a pura essenza
se questa vita è ben più dura
l’altra migliore per credenza?
Daniela 2016
dipinto di Frank T. Zumbachs,”Mysterious World”
Paura?
Nessuna, dal momento che credo non esista niente dopo la morte.
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lieve è la dipartita se l’assoluta pace è garantita
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Sarebbe bello, però, riuscire a godersi un po’ la vita, prima di quel momento.
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porca paletta sarebbe????? spero di averne ancora parecchio di quel godimento!
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Parlo della qualità della vita.
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quella non dipende solo da noi, però conta molto il modo di affrontarla
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C’è chi si accontenta di poco, e c’è chi non è mai soddisfatto.
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felice è chi si accontenta di ciò che ha
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Accontentarsi è solo un modo per non dover ammettere di non riuscire ad avere di meglio.
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la discussione sarebbe ampia e mi rimane poco tempo,il meglio è relativo, c’è un limite al meglio? No…
dunque ci sarà sempre qualcosa di meglio…e poi il meglio in cosa per esser soddisfatti? in tutto…lavoro amore denaro?…è una corsa infinita per tendere a ciò che in realtà rimarrà sempre relativo…. non sono d’accordo che accontentarsi sia un ripiego per non riuscire ad avere il meglio. Evidentemente abbiamo diverse filosofia di vita…ognuno è felice con ciò che si prefigge per esserlo.Buona serata
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Buona serata a te.
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se non si ha chiarezza di cio’ che si vuole realmente si sara’ sempre insoddisfatti
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esattamente Giuly
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La poesia è molto bella.
Sinceramente, se posso, avrei scritto “migliore” al posto di “miglior”, mi sembra che suoni meglio nel contesto.Ma va bene comunque.
A presto !
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lieta di ricevere suggerimenti utili come questo tuo,hai ragione suona meglio,ti ringrazio di cuore Isidoro. Buona serata 🙂
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Figurati, Buona serata a te
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Cosa posso dirti?
leggerti
è supremo
e
io non capisco
come la tua
arte possa
entrarmi dentro.
Empatia
sempre
empatia.
Ti abbraccio e ti bacio
Nyno
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alcuni processi mentali sono inspiegabili,ma ben vengano se son positivi 🙂
Baci ricambiati simpatico Nyno
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Davanti alla morte di tutti e due i genitori, ci si sente come se le radici della vecchia quercia venissero recise. E allora ci si guarda in giro e si prova una sorpresa strana: è come se si avesse la conferma definitiva che si può restare in piedi anche senza le radici. Noi che non siamo dei “clonati,” ma tutti originali, sentiamo però che i nostri genitori portano via nella morte qualcosa che faceva parte di noi, del nostro corpo ed è come se qualcosa di noi venisse sepolta con loro, e tuttavia noi continuiamo a vivere senza quelle radici, essendo diventati a nostra volta radici, in attesa di essere recise.
La trasmissione della vita, questa catena meravigliosa che dura da decine e decine di milioni di anni e che andrà avanti chissà fino a quando, non è interrotta dalla morte, anche se qualcuno dei suoi anelli non genera altri anelli. E’ una catena così ricca da sopportare sterilità fisiche naturali, volute per il Cielo o per altre ragioni. E’ la catena della specie che non può interrompersi e garantisce la continuità. Eppure la morte appare come un attentato a questa continuità. Forse è per questo che la natura ci spinge a considerarla nemica. E io credo che, in effetti, sia difficilissimo, forse impossibile accettare la morte per un motivo qualsiasi che venga dalla ragione.
Umanamente parlando la morte è l’interruzione di un progetto che è stato concepito senza limiti; è la rottura di rapporti nati per durare all’infinito, perché fondati sulla carne e sul sangue, ma anche sul pensiero e sull’amore o sul suo contrario. E’ solo la rivelazione pasquale che consente di superare le grandi svolte della vita, le svolte che produce la morte dei genitori – o dei figli, che sembra ancora più assurda – o delle persone più care. Una morte provoca sempre sconquasso nella vita di alcune persone. Ma la rivelazione pasquale realizza un paradosso mai immaginabile da mezzi umani. La Pasqua è la rivelazione della vita mediante la morte. E’ il Signore della Vita che ce ne spiega il mistero accettando di morire e di seguire quel comune, inaccettabile percorso che conduce fino alla sepoltura. E’ come se il Signore avesse lasciato vincere la morte fino alla soglia della corruzione, per poi fermarla e dire a noi: la nemica è vinta, guardate, perché io l’ho vinta anche per voi. E noi, che eravamo già stremati su quella soglia della corruzione, come quando vediamo apparire i segni della disfatta sul corpo dei nostri cari, appena la morte li ha presi, noi abbiamo ricominciato a sperare. Sì, è così miei cari: il Signore della Vita ci spiega la vita con la morte.
E tutto questo non impedisce però di piombare nel dolore, perché la morte rimane quella che è: l’interruzione di un progetto, la soluzione apparente della comunicazione amorosa, parentale, amicale. Ma è solo apparenza. Ecco un altro capitolo della lezione pasquale del Signore della Vita. E’ interruzione solo apparente, perché il progetto continua, perché la vita continua e perché la comunione tra noi e i nostri cari non conosce interruzione.
E’ così: le radici non sono recise, la comunicazione non viene interrotta. E’ solo tutto cambiato: è la vita che viene mutata, ma non annullata. Perché il Signore della Vita è Risorto.
LA VITA OLTRE
di Fausto Corsetti
Un abbraccio forte
Fausto
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