Sgorgate o lacrime
sull’intristito volto
che d’eterna bellezza
è superfluo emblema
sfogate la rabbia
la profonda tristezza
per sì amaro destino
bruciate con umido sale
le ferite riaperte
ogni qualvolta
che un fiero sguardo
si abbandona nel mio
continuo è lo strazio
di veder ripartire
dal suolo di Ogigia
un paladino del cuore.
La sorte ha tessuto
per volontà divina
trama nefasta
per il mio povero cuore
occhi miei piangete!
nessuno potrà esaudire
il desìo d’eterno amore
del mio animo affranto
l’ amor che da lontano giunse
s’è mutato in dolente pianto
e se mia preghiera non valse
raggiungetelo almeno voi
calde lacrime sparse
nell’ostile mare agitato.
Daniela,2016
George Hitchcock, “Calypso” , 1906
potremmo metter su un’operina coi lamenti d’amore delle donne che incrociarono Ulisse! Mi è piaciuta un sacco, Dany!
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eh già…sedotte e abbandonate 😀
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come ha scritto un mio amico bloggher napoletano (redbavon) cosa ci si poteva aspettare da un marinaio errante? 😀
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un tantino fetentello…ma qualche volta ha rischiato le piume del portacoda 🙂
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ah ah ah….questa non la sapevo… “le piume del portacoda”! splendida! 😀
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😀
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😉
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Una lirica stupenda.
Complimenti Daniela!
Donne che scrivono di donne nel cuore colpite, chi meglio potrebbe farlo?
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già…l’esperienza insegna 😉
un bacione carissima e buon pomeriggio
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