27 pensieri riguardo “Pompei e la maledizione delle pietre rubate”

  1. Franceschini sta facendo l’impossibile per salvare l’Italia ma il miracolo di educare gli italiani (e non solo) all’Amore dell’Arte neanche Gesù, la Madonna e tutti i Santi in colonna riuscirebbero a farlo…. 😦

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  2. riporto parte di un articolo del fatto quotidiano, che risale allo scorso anno, “Chi sorveglia Pompei oltre alle forze dell’ordine? E come svolge questo lavoro? In che modo viene scelto e con quali contratti? Domande da affrontare di petto. Perché,per ogni furto o danneggiamento scoperto almeno una decina restano impuniti e vanno ad arricchire il mercato nero dei reperti archeologici. E i cantieri dei restauri avviati grazie ai finanziamenti del Grande Progetto Pompei diventano una involontaria occasione per alimentare la confusione dove sguazzano ladri e ricettatori. C’è una società ‘in house’ del Mibact, la Arte Lavoro e Servizi (Ales), che per statuto si occupa proprio della tutela del patrimonio storico ed artistico. Fu creata alla fine degli anni ’90 per dare lavoro a 400 Lsu della Campania e del Lazio…”

    Resta da vedere se quel personale esiste ancora, se è numericamente sufficiente e soprattutto affidabile e preparato. Le forze dell’ordine hanno già recuperato dei frammenti rubati anche da turisti stranieri ( la delinquenza in tal senso non è solo nazionale…) ma occorre prevenire i danni, perchè è assai più difficile recuperare il maltolto che oltrepassa i confini
    Certo è che tra episodi di vandalismo, furti e i danni naturali causati dal tempo c’è il rischio di veder scomparire poco a poco un sito importante e unico.

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  3. danaro…esiste un commercio fiorentissimo di questi oggetti…soprattutto collezionisti USA e capirai di fronte alla moneta l’amore per l’arte scompare proprio…così è..buondìdani

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    1. l’amore per l’arte non è da tutti , ma il senso civico lo si dovrebbe avere spiccato e comune in una società che tale si vuol chiamare…o qualsiasi regola del vivere comune è pura utopia?
      Ciao Vik

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  4. Tra l’altro credo fosse stato ricevuto in prestito da un altro museo.

    Notizia di oggi, il TAR di Roma ha revocato la nomina di cinque direttori di musei, nominati due anni fa. Finalmente eravamo riusciti ad avere direttori in grado di modificare in modo ottimale i nostri musei, ma c’è sempre qualcuno che deve far andare tutto a rotoli, come se le direttive europee fossero solo acqua fresca.

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      1. Hai solo da guardare in che modo la RAI gestisce le dirette sul Giro d’Italia: montagne di chiacchiere, giochini idioti in studio, presenza di ospiti più o meno in tema. Poi quando inizia la diretta sul giro non si capisce nemmeno da che paese passano, non scrivono i nomi dei luoghi e tornano sempre in studio a dire spiritosaggini insulse.
        Quando vidi il Tour de France l’anno scorso, la regia inquadrava i luoghi dall’alto, a volo d’uccello, poi c’erano i nomi, la presentazione delle località, brevi accenni sulla storia e sui monumenti, sulle località turistiche da visitare, tanto che io lo seguivo sulla carta geografica, appuntandomi le cose che non conoscevo. Non siamo noi italiani ad essere dei deficienti, sono quelli che fanno parte del gruppo dirigente che dovrebbero andare a rivoltare il letame nei campi, farebbero meno danno.

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      2. esattamente. La qualità dell’informazione-educazione è molto importante nei programmi televisivi, ma i nostri palinsesti fanno pena rispetto alla concorrenza oltre confine a partire dai notiziari. Il problema è che da noi vengono spese cifre folli per trasmissioni assolutamente demenziali e alcune pure diseducative, i cui conduttori dovrebbero essere sottopagati rispetto a un operatore ecologico che svolge almeno una funzione utile. E sempre perchè alcuni importanti incarichi vengono saldamente mantenuti dai politici anzichè da persone competenti nel settore.

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    1. Per quanto riguarda il personale assunto nei musei, abbiamo delle belle incongruenze. Basta leggere questo:

      http://www.panorama.it/cultura/arte-idee/sprechi-sicilia-66-funzionari-per-custodire-casa-pirandello/

      Parliamoci chiaro, nel 1861 si è fatta l’Italia, gli Italiani sono ancora da fare soprattutto a causa di una classe politica che era corrotta ai tempi di Crispi e non è certo migliora ora, anche perché se c’è un politico che si comporta bene, carriera non riesce certo a farla.
      Scusate la mia rabbia, ma non se ne può proprio più.

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      1. Grazie Daniela. Ho rivisto la puntata con interesse e attenzione.
        I commenti sono inutili, non cambiano la situazione, anche se mi sembra che il Ministro Franceschini ce la stia mettendo tutta, credo che farà ricorso contro il TAR e spero che la vinca.
        Ciao, buon fine settimana.

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