Di rose e di felci

Era gìà di carezza calore
la certezza di vederti
per incontrar le tue parole
e i tuoi silenzi tesi all’ascolto,
con tono discreto indagavi
sugli affari miei, anche di cuore,
coglievi reticenze ed ombre
di delusioni sul mio viso,
sempre pronta a consolarmi
o a condividere la gioia
che non riuscivo a contenere;
ed io tentavo di sminuire
i tuoi dubbi e i tanti affanni
che disturbavano la pacatezza
al tuo sguardo ed al tuo dire.
Nello scorrere degli anni
assenza non muta, anzi cresce,
dei tuoi grandi occhi verdi,
splendidi toni di viva felce
sgranati per stupore
o contratti per dolore;
ci raccontammo molte cose
tra poche spine e tante rose
ma non riuscirò mai a dirti
madre mia, chè manca metro
di misura, l’ampiezza del vuoto
che lasciasti da quell’aprile,
e seppur è noto della vita il fine,
il distacco s’empie di nostalgia
e talvolta muove il mio pianto,
non solo in questa poesia
che d’infelicità è canto.

Daniela Cerrato, 2017

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Autore: Daniela

https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/ email: danycer@fastwebnet.it

32 pensieri riguardo “Di rose e di felci”

    1. grazie Isabella, è sempre problematico per me esternare i forti sentimenti, non so se sia una forma di pudore ma tentenno sempre a pubblicarli, infatti l’avveo scritta un mesetto fa. Un bacio e buon sabato
      Daniela

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      1. Hai fatto bene a pubblicarla invece. Dentro c’è tutto, amore, nostalgia. Un peccato non poterla leggere. A volte i sentimenti vanno esternati. Nel tuo caso hai fatto, per me, benissimo. Leggere cose di questa portata fa bene al cuore . Tristemente tenera cara Daniela.

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      1. si Marcello, forse è l’unico pensiero efficace per rendere meno greve il peso che ci infligge una perdita…fermare le emozioni dove si sono interrotte bruscamente per poi riprenderle un giorno…forse…piace anche a me pensarlo

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  1. Poesia che ho letto più volte e non riesco a commentare se non pensando al momento in cui è morta mia madre. La sento mia perché mi riporta indietro nel tempo di quando ancora potevo godere la bellezza del suo sorriso. Un abbraccio

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      1. Sì…
        Ma sai che quando la costruivo avevo dimenticato chi avevi perduto?
        Infatti ho impiegato più tempo perchè avevo scelto immagini maschili.
        Il cervello compie strane rimozioni

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