“A un lillà” di Francois Coppèe (1842-1908)

Premetto che la mia padronanza della lingua francese non è al pari di quella inglese in cui me la cavo decisamente meglio, e solo la mia faccia tosta mi permette di proporre qui la mia traduzione di una poesia che ha destato in me simpatia e interesse. Chiedo perdono a coloro che nella lingua francese ci bazzicano da sempre, e spero almeno di non aver stravolto il senso di questi piacevoli versi anche se ho tentato di tradurla non letteralmente ma nel modo in cui l’ho percepita.

A un lillà

Seduto alla finestra vedo fiorire
l’umile lillà del mio piccolo giardino,
e il suo sottile aroma che penetra
giunge a me col vento del mattino

Ma sono pieno di una collera ingiusta
perché la mia donna ha smesso di amarmi
e io rimprovero all’innocente arbusto
i suoi fiori schiusi e l’olezzo.

Tutto ubriaco di sole e di brezza, perchè
questo raggiante favorito della primavera
fa salire al mio cuore che si spezza
i suoi effluvi così oltraggiosi?

Non sa che ho colto per lei
i soli rami più soleggiati?
è per lui cosa tanto naturale
che in pieno aprile lei mi lasci così?

-Ma no, ho torto, perché amo la mia sofferenza.
Ai nostri amori ti immischiasti un tempo;
nel giardino verde, colore della speranza,
fiorisci a lungo fragile e seducente lillà!

Le dolci mattine che la tua essenza pervade,
le chiare mattine di primavera son così brevi!
Lasciami credere, ancora per una settimana,
che non mi ha abbandonato per sempre.

E se, malgrado le mie speranze vane,
non devo più avere il piacere
di rimettere i miei occhi arsi di lacrime
sulla freschezza della sua veste estiva;

Se non devo più rivedere l’infedele,
la penserò, finché lo vorrai,
davanti a questi fiori che mi avvicinano a lei,
con questo profumo che ricorda il suo.
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“A un lilas”

Je vois fleurir, assis a ma fenetre,
l’humble lilas de mon petit jardin,
et son subtil arome qui penetre
vient jusqu’à moi dan le vent du matin.

Mais je suis plein d’une colère injuste,
car ma maitresse a cessé de m’aimer,
et je reproche à l’innocent arbuste
d’épanouir ses fleurs et d’embaumer.

Tout enivré de soleil et de brise,
ce favori radieux du printemps,
pourquoi fait-il à mon coeur qui se brise
monter ainsi ses perfums insultants?

Ne sait-il pas que j’ai cueilli pour elle
les seuls rameaux dont il soit éclairci?
Est-ce pour lui choese si naturelle
qu’en plein avril elle me laisse ainsi?

-Mais non, j’ai tort, car j’aime ma souffrance.
A nos amours jadis tu te melas;
au jardin vert, couleur de l’espérance,
fleuris longtemps, frele et charmant lilas!

Les doux matins qu’embaume ton haleine,
les clairs matins du printemps sont si courts!
Laisse-moi croire, encore une seimane,
Qu’on ne m’a pas délaissé pour toujours.

Et si, malgré me espoirs pleins d’alarmes,
je ne dois plus avoir la volupté
de reposer mes yeux brulés de larmes
sur la fraicheur de sa robe d’été;

Si je ne dois plus revoir l’infidèle,
j’y penserai, tant que tu voudras bien,
devant ces fleurs qui me virent près d’elle,
dans ce parfum qui rappelle le sien.

“A un lilas” tratta da “Poésies choisies” de François Coppée.

Autore: Daniela

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