Ci sono azzurrità che confondono
poichè si uniscono, si fondono
in una sorta di osmosi,
tanto che non è certo
ove stia l’una o l’altra materia.
Nella catarsi entro cui
esse ti avvolgono,
ti perdi e poco importa
se volerai in mare
o ti tufferai nel cielo.
Le immensità danno pace,
liberano e anestetizzano
l’acuità dei dolori,
e tu, rapito di fronte
alla vastità, come quella
delle desertiche dune,
ti ritrovi granello sparso
tra tanti altri di siffatta
vita, e l’appartenenza ad aria
acqua e terra è tal meraviglia
ch’anche il fuoco non ti fa paura.
Daniela Cerrato, 2017
Il fuoco è, anzi, lo pneuma, l’anima che che s’esaltà in crepitio immergendosi tra gli elementi… adoro questo tipo di componimenti “cosmici” 🙂
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l’azzurro per me è il colore dell’infinito e quando cielo e mare si fondono…allora è la sicurezza di sentirsi un tutt’uno con l’universo…ti ho “sentita” così dani, bella poe…
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cosi è infatti, buondì Vik
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a te dani…
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Bellissima. Mi ricorda una poesia di Rimbaud.
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Grazie nfinite, i tuoi commenti sono sempre generosi…Buona serata
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Un caro saluto
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