Conversazione insolita

Quasi non posso credere ai miei occhi, sei proprio tu, la stessa che ricordavo esattamente come ora ti ritrovo, sempre lì nel piccolo canale ormeggiata tra le tante barche allineate con ordine severo, leggermente più vicina al ponte, ma di poco, un’inezia. Sei lì e la sensazione che provo è che mi stessi attendendo paziente, ondeggiando serafica tra le anatre che ti nuotano attorno, coi tuoi vasi di geranio sulla prua per stupirmi nuovamente; son trascorsi tre anni eppure sei sempre la mia preferita  fra tutte, come allora, umile e unica, la sola coi rossi pelargoni che invitano al sorriso sotto lo schiaffo del sole di mezzodì. Che insana follia, sto parlando a una barca, per fortuna senza metter voce, ma non è per la botta di caldo, è per simpatia anche se nessuno lo capirebbe. Chissà forse tra qualche anno ripasserò di nuovo qui e di nuovo ti ritroverò per fotografarti ancora.

Daniela Cerrato, 2017 / Foto personale

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Gomma per cancellare

Lontani ricordi
in cui ti ritrovo,
inciampo nell’amarezza
e nuovamente ti rimuovo.
Preferisco dimenticare
il volto della delusione
che come fulmine bruciò
in un istante una falsa
indissolubile amicizia,
svenduta come un cencio
al mercato dell’usato.
Parrebbe retorica scontata,
e a nulla servirebbe, pensare
“non ti avessi mai incontrata”
poichè la vita ha un solo andare.

Daniela Cerrato, 2017

Untitled (Head of a Woman; unfinished), 1981, Salvador Dali

Untitled (Head of a Woman; unfinished), 1981, Salvador Dali

L’elogio dell’idiota- Poesie di Italo Bonassi

Assonanze Poetiche

STAVA BENE

Dormi, e vai alla cieca nei tuoi sogni,
tra il presente, il passato e l’avvenire,
un poco barcollando, incerto, cauto,
per vie impervie, tra un inciampo e l’altro.
Uno, già morto nell’oblio, s’alza
contro la sua volontà e s’indigna
che l’hai risuscitato. Stava bene,
dice, là dentro, non sa perché l’hai tolto
dal sonno dell’oblio dove dormiva
a prova di memoria. Non aggiunge
altro, e con voce sonnacchiosa
e uno sbadiglio o due, si riaddormenta.

Lasciali, i morti, dove stanno, e va,
cauto, all’incontrario nel passato,
tra una memoria e l’altra, seppellendoti
con l’anima e col corpo in un ricordo
perduto nella mente. E da lì chiama
i desti che ti mettano a memoria.

QUATTRO QUINTI

Ho udito delle voci in ascensore
mentre salivo a piedi per le scale.
Via via che salivo l’orologio
a polso si fermava. Qualche cosa
di me piano piano se ne andava,
saliva…

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Albori

Il sole pare esploso
deflagrando oro ovunque,
un bagliore espanso incombe
lambendo lo scenario,
creando una cartolina
di surreale beltà.
L’occhio sollecitato dalla luce
non distingue alcun dettaglio
si intravedono sagome,
difficile capire se statiche
o in movimento impercettibile,
se animali, piante o cos’altro
sotto nuvole anch’esse fosche,
che si diradano strada facendo
mutando la combinazione.
La visione acquisirà nitidezza
quando il crepuscolo mattutino
sfumerà come d’abitudine
e salutando la levata dell’astro
lascerà spazio ad altri colori.
Intanto si goda di questi albori.

Daniela Cerrato, 2017

“In a mist cloud” Photo by Herman Van Bon Photography  https://elementaryposters.com/2017/08/06/the-different-colors-of-one-sunrise-part-5/

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