Desidero condividere un commento che in realtà è una bella ed accurata riflessione, lasciatomi da Fausto Corsetti in un mio passato post che si trova all’indirizzo (https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/2017/07/02/al-di-la-il-mare/). E’ la prima volta che trovo un suo commento e trovo deludente non riuscire a rintracciare un suo blog, poichè mi sarebbe piaciuto leggere altro; il suo avatar non rimanda ad alcun sito, un vero peccato.
Se qualcuno fosse a conoscenza di qualche info sull’autore mi faccia la cortesia di farmi sapere qui a commento o sulla mail.
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“Anche rientrando a sera e chiudendosi la porta di casa dietro le spalle, il cuore ha bisogno di spazi ampi, lunghi, profondi, entro i quali continuare a muoversi, vagare.
Paradossalmente, accade qualcosa di simile a ciò che si sperimenta quando ci si tuffa nell’acqua del mare per un’immersione o anche solo per una nuotata. L’acqua ti stringe da ogni parte, perfino sembra impedire, soffocare il respiro: e invece ti consente di sperimentare una sensazione incredibile di leggerezza, di sospensione, di libertà. Il cuore accelera il suo ritmo, una bracciata, un colpo di reni, una spinta a gambe raccolte e si entra in un mondo inatteso: si aprono visioni, si odono note e armonie dirompenti, suoni inediti e densi.
Stretti da ogni parte eppure in grado di scivolare via.
Il mare: tutto appare già detto, eppure tutto rimane ancora nuovo e inespresso. Un posto grande e misterioso, bello e glorioso. Da secoli continua a vagare, facendo innamorare milioni di persone. Questo è il suo potere fantastico che mai potrà svanire… un amore grande e accogliente, profondo e avvolgente.
Il mare è come la vita: si rinnova continuamente. E’, ogni volta, un altro mare a seconda che si guardi da un angolo visuale oppure da un altro, dall’infanzia o dalla maturità, da una finestra lontana o da una spiaggia che attraversiamo, all’alba o quando già fa notte, d’inverno o d’estate.
Difficile registrarne tutte le possibili variazioni, tutti i possibili colori. A vederlo per la prima volta, è facile provare un senso di sgomento e di paura dinanzi a quell’immensità; chi l’ha visto almeno una volta ne porta dentro il profumo, come d’incenso che s’innalzi al cielo. E’ uno degli spettacoli naturali che ancora oggi, e non solo d’estate, esercita su tutti noi un fascino ineguagliabile. Davvero prodigio e meraviglia senza fine.
Il mare, come la vita, ha la capacità di rigenerarsi continuamente; bagnarsi nelle sue acque ha sempre un valore quasi catartico, come se, in uno stesso tempo, purificassimo il nostro corpo e la nostra anima. In ogni tempo, e presso tutte le genti, esso ha goduto di un’attenzione profonda, da parte di scrittori, poeti, romanzieri, i quali hanno tentato di definirlo, di imprigionarlo in una formula. Senza mai riuscirvi.
Noi non potremmo più guardarlo senza pensare a chi lo ha trasformato in una parola di poesia. Il mare è anche questo: la sua perenne trasformazione in oggetto poetico. Le sue onde giungono a riva e bagnano anche le pagine degli scrittori: Conrad, Melville, Stevenson, Defoe, Hemingway e…tanti, tanti altri, tutti affascinati dall’immensa, incontenibile, inappagabile distesa azzurra.
Di fronte al mare saremmo potuti restare senza parole se i poeti non ce le avessero donate. Abbiamo, talvolta, la sensazione di attraversarlo, ma, a ben guardare, è il mare che attraversa noi. Siamo noi le isole, i porti, gli approdi di questa immensa piovra che, in qualche modo, ci prende tutti. Perché il mare libera e imprigiona, unisce e divide.
E’ una via, un ponte, una barriera, un confine e la sua dilatazione estrema, l’infinito. E’ dal mare forse che aspettiamo qualcosa di grande e di nuovo, qualcosa che cambi la nostra vita…
E’ naufragio e salvezza: come una porta, chiusa dietro le spalle.
Una porta, dunque, anzi perfino, può esprimere un orizzonte, uno spazio profondo oltre il quale muoversi e trovare quella parte di sé talora nascosta proprio a noi stessi. Non vi è nulla che possa essere eccessivamente piccolo o limitato da mortificare la nostra capacità di immaginare, di desiderare, di inseguire. Forse, anzi, tutto ciò che appare stretto, limitante, inaccettabile è solo una porta d’ingresso, una finestra, che allarga verso spazi e orizzonti che ci appartengono e che possiamo raggiungere, accogliere…con le nostre stesse mani.”
LA LIBERTA’ PROFUMA DI MARE – di Fausto Corsetti
😍😍😍
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questi commenti sono degli scritti che “Fausto” lascia… come delle sue pagine già composte.. non so… ho letto lo stesso commento in altri blog e posso solo dirti questo in attesa che voglia o non voglia svelarci qualcosa in più proprio “Fausto”…
bello, comunque, bello…
buona giornata, Daniela
baci
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grazie mille, sei gentilissima Dora, c’è davvero un mistero intorno alla sua figura. mah!
baci a te e buon pomeriggio 🙂
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Ciao Daniela, Fausto non ha un blog per scelta personale, se vuoi leggere altre sue riflessioni puoi leggerle su questo sito: http://www.legirasole.it/letture
dove è tra gli autori delle varie letture (oltre al mio blog dove ne puoi trovare parecchie e altre ancora ne troverai 😏)
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Grazie Silvia per la segnalazione.Buona serata 🙂
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Buona serata a te 🙂
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