Man Ray. Ritratto di A. Artaud, 1926
Vetri di suono
Vetri di suono dove girano gli astri,
lastre dove cuociono i cervelli,
il cielo brulicante di vergogne
divora la nudità degli astri.
Un latte bizzarro e potente
brulica in fondo al firmamento;
una chiocciola sale e guasta
la tranquillità delle nubi.
Rabbie e delizie, il cielo intero
su noi scaglia come una nube
un mulinello di ali selvagge
piene di oscenità torrenziali.
Vitres de son
Vitres de son où virent les astres,
Verres où cuisent les cerveaux,
Le ciel fourmillant d’impudeurs
Dévore la nudité des astres.
Un lait bizarre et véhément
Fourmille au fond du firmament;
Un escargot monte et dérange
La placidité des nuages.
Délices et rages, le ciel entier
Lance sur nous comme un nuage
Un tourbillon d’ailes sauvages
Torrentielles d’obscénités.
.
© Antonin Artaud, in Poesie della crudeltà, Roma, Stampa alternativa, 2002, a cura di P. Di…
View original post 8 altre parole
non conoscevo, versi di forte impatto, immagini surreali che coinvolgono visivamente. buondì dani
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Buona sera Vik…come inizio sett è da sclero… Baci! 😛
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io ancora in pace tra i monti! ❤
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ora in pace con aria condizionata dopo doccia fredda…oggi fuori è da suicidio, come ieri! Goditi il fresco naturale finchè puoi! 😀
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sì dani….bacione
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E’ un poeta ed intellettuale che mi son spesso ripromessa di approfondire, sai…
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