Oltre quel terzo ponte, così distante
che all’occhio appare quale miniatura,
il fiume si stringe e piega stretto il braccio
tanto che scompare alla vista ogni natante
compreso il tuo, e pur se non v’è sciagura
a un poco d’apprensione già mi allaccio
ingrigendo i pensieri come cielo in imbrunire.
Per fortuna la tristezza rapidamente sfuma
presa dal viavai della folla in frenesìa
che ingloba ogni sorta d’ansia e la frantuma
rammentando che la vita è getto , è un fluire
un po’ cinico, nonostante tutto, comunque sia
segue il corso del tempo unidirezionale,
lungo i boulevards brulicanti di stasi proibita,
piena d’imprevisti alternati tra bene e male,
e tenera non è per chi indugia o s’arrende
poichè a fermarsi si perderebbe la partita
di un’evoluzione che già nuovo moto attende.
Pregusto il tuo ritorno mentre allungo il passo
ed avanzo nell’attesa confondendomi nel chiasso.
Daniela Cerrato, 2017
Gustav Klimt, “L’albero della vita”, 1905-1909
Complessa bellissima costruzione..
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Grazie per il tuo gradimento 🙂
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Mi è piaciuto tantissimo, è molto coinvolgente.
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Grazie Neda, visioni che rimbalzano tra passato e presente
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l’albero della vita di klimt…quadro perfetto per la tua bella Poe “ramificata” come il capolavoro di gustav…ciauuu
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Klimt è fantasioso e magico Grazie Vik, bella serata
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sì lo è ciao dani, altrettanto
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