Il Palazzo dell’Acquedotto di Bari, che si trova alle spalle del noto Teatro Petruzzelli, fu progettato nel 1924 dall’ingegnere architetto Cesare Brunetti e terminato nel 1932. Sviluppato su quattro piani più i sotterranei è in stile romanico pugliese, rivestito esternamente con la pietra di Trani e arricchito da splendidi capitelli realizzati dalla magistrale abilità degli scalpellini locali. Gli arredi e la realizzazione delle decorazioni furono affidati a Duilio Cambellotti all’epoca cinquantaquattrenne e già da anni affermato maestro delle arti decorative, un professionista che dall’inizio del secolo aveva collaborato con figure del calibro di Balla, D’annunzio, Bottazzi e Grassi.
L’intervento importante di Cambellotti riguardò anche il disegno architettonico di alcune sale, ma soprattutto la decorazione pittorica di pareti e pavimenti, così come si occupò dell’illuminazione, degli arredi lignei intarsiati, delle vetrate, dei particolari in ferro battuto e dei rivestimenti in pietra e legno, sia per gli ambienti di rappresentanza al primo piano che per l’appartamento del presidente dell’ente al secondo piano. Affrontò la modernità novecentesca con ottimo gusto, coniugando Art Nouveau e Déco con istanze classico mitologiche e attraverso un’iconografia interessata ai ceti rurali e contadini.
Il motivo conduttore della decorazione del palazzo naturalmente è l’acqua, rappresentata in molteplici forme e immagini di grande effetto; acqua che scorre lungo i fregi degli arredi, lungo gli intarsi in madreperla che arricchiscono i mobili, sulle pareti decorate in marmo, nelle tele e nei disegni di tappeti e pavimenti. Un museo permanente poco conosciuto che ospita anche mostre temporanee e uffici di ricerca.
In ultimo una nota curiosa: Duilio Cambellotti aveva sposato la cugina del futurista Umberto Boccioni e la sua influenza qua e là si intravede all’interno.
Alcune immagini qui in basso, prese dal web, mostrano la bellezza dell’insieme e dei dettagli.
Wow
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eh si, è stata una bella sorpresa venirne a conoscenza. È da includere tra le visite obbligate se si capita da quelle parti. Ciao Apina ❤ notte!
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😘😘😘😘
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Molto interessante come articolo e anche le foto a suo corredo sono molto esplicative. È una tappa obbligata per chi va a Bari e va inclusa senz’altro nell’itinerario turistico di chi ama l’arte e l’architettura.
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grazie per l’apprezzamento…quante bellezze ancora da conoscere e vedere!
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Ciao Daniela,grazie per aver pubblicato questo articolo .Anni fa ho avuto modo di visitarlo con una guida ed è un luogo progettato e costruito per mostrare con dipinti e sculture quanto l’acqua sia un bene prezioso.
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grazie Nicola, la tua testimonianza conferma quanto sia interessante andarci di persona.
Approfitto del tuo commento per dirti che a causa di una obbligata sostituzione dell’hard disk che si era fulminato,ho perso tra i vari dati anche il tuo indirizzo mail che stupidamente non mi ero annotata su cartaceo. Se vuoi inviami una mail per memorizzarmelo nuovamente. Grazie
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