Gioielli Rubati 143: Chiara Marinoni – Catia Dinoni – Della Valle Alessandro – Nadia Alberici – Anna Maria Scopa – Ravindranath Kunnath – Sabyr Poetry – Giovanni Perri Agua.

Questo numero della rubrica ideata da Flavio Almerighi e a cui collaboro è visibile anche qui: https://almerighi.wordpress.com/ Auguro a tutti una buona domenica e buone letture.

Ti scrivo

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Ti scrivo qui

nei solchi di ieri

disegnati dal tempo.

Un verso di fiato

per scacciare agonia

una parola muta

per ridare vita al silenzio

qui nelle valli oscure.

La foto rimane impressa

nel vento di semina

tra la brughiera

e l’odore umido del muschio

infilatosi sotto pelle

come tatuaggio di ricordi

a memoria il viso

di chi è vissuto alle messi.

Ti scrivo qui

così, poi rimarranno

i miei petali

dal profumo intenso

adagiati su steli

dal sapore fresco

e tu vita mia sei l’essenza

di ogni grappolo di silenzio

nello scorrere del fiume.

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di Chiara Marinoni, qui:

https://chiaramarinoni.wordpress.com/2021/04/24/ti-scrivo/

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Riverbero

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Poiché è l’insieme a sollevarsi,

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combacia con le stelle sopra i fuochi di Beltane dichiarando l’intento;

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torniamo
alla legge dell’intaglio
che richiede mano paziente
e profumo sulle dita

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un’alchimia sul frantoio
alla frontiera d’oriente

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là dove io ti vedo

sul filo della luce.

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di Catia Dinoni, qui:

https://geografiadellanima.wordpress.com/2021/04/30/riverbero/

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Non sei arrivato primo,

ma non sei un perdente,

le onde non

scordano il coraggio,

anche se ti allontani,

come sempre ritorni.

Conviene restare

e combattere.

Conviene provarci e

Non vivere di rimpianti.

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di Della Valle Alessandro, qui:

https://www.facebook.com/della.v.alessandro

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Tutti quei pensieri

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Abbiamo imparato

Di riflesso in riflesso

A granulare gli incontri

A toccare di lontano le cose

E il timore

Scappando

di annegare in un altro

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E in un corpo solo

stupisci

Tutti quei pensieri

Come un arrembaggio di nuvole ovatta

A sfogliare

La tua muta di biscia

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di Nadia Alberici, qui:

https://sibillla5.wordpress.com/2021/05/05/tutti-quei-pensieri/

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C’è un contagio sotto la terra

d’erica e trifoglio

che si ostina a restare

così come il nome che mi diedero

da bambina che ancora innaffio

la calvizie della gramigna mi lega

ad un ora ad un luogo

come chi muore e non lo sa

eppure qualcosa

gli cresce dentro che altri non vedono

come me e il mio mondo di sbieco

che scosta una dose di sonno

e non finisce del tutto

Come quando t’addormentano

ma poi ti svegli

Sono una di due questo lo so

Oggi ho visto un uccellino morto

sul davanzale

e non è stato nessuno

che per amore c’è un nido sempre

troppo alto

ed io ho legato una corda al tuo tetto

ed ho lasciato indietro le mani

Ho messo quella nube dove deve stare

e forse non sembra ma è una poesia

una poesia d’amore.

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di Anna Maria Scopa, qui:

https://www.facebook.com/annawrite79

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Conversazioni…

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Notturni momenti di silenzio e quiete

Un pizzico di luce del sole estivo

Caduta..

Nella saggezza morente…

Sei vivo e risvegliato…

Inizia così la ricerca infinita di nuove verità.

Questa è luce..

Se sei così,

Non lo so.

Questa è la luce, può essere la guida verso la morte..

Qual’ è poi la morte..

È  la conoscenza della luce

Ma ma…

Non ci credo.

Morte

È una fede stagnante..

Se sì, di cosa si tratta..

È l’ignoranza, la non-conoscenza della fine.

Morte

È la filosofia non conosciuta?

Ma ma…

Noto

È la conversazione illusoria dietro un incantesimo mistico.

Se è così, continuerà per sempre.

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Di (C) Ravindranath Kunnath, qui:

https://www.facebook.com/ravindranath.kunnath.1

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Cercando ninfee nello stagno

pozzi i pensieri

fango denso sulle dita bianche

dov’è il loto immortale

che resiste alle paludi del cuore?

Vorrei visitare i giardini dell’immenso

fuori dalle prigioni di terra morta

dove anche il cielo sembra duro

Vorrei trovare ali dove le piume

non siano diventate pietre

a causa di una maledizione

e acqua piovana buona da bere

a dissetare la mia pelle di sabbia

e la mia bocca secca d’amore.

Mi accorgo impotente che il mondo sta spirando.

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Di Sabyr Poetry, qui:

https://www.facebook.com/sabrina.leupin.3

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Vorrei veder tramontare ad oriente

sul breve canale delle canne addormentarmi

sopra una scia di spari cacciatori

fuggire gli alberi a ritroso

e la notte incendiaria sentire

l’annuncio dei cani arancioni

vorrei nascondermi nel fieno di maggio

nell’ampia volta del cielo che pende

sorridere per un ricordo

invertir l’ombra mia stessa

di lividi e dimenticanze

e d’anni che non ritrovo più.

Ma d’ore numinose è fatta

l’anima mia riflessa e d’archi e frecce,

portami il cuore nella luce a planare

sopra un acquaio di malinconie

saltami allegramente sulle sponde

della mia vena d’oro e scrivimi

col vento ogni ferita

degli occhi e della lingua

io ti sono nel canto padre e figlio

e fratello dei cocci lunari

allora fammi terra

fammi profumo di terra e di stalla

oppure scovami nella campagna ramata, raggiungimi

fin dove tocca l’erba la parola

e non v’è peso

né formula dei miei destini accumulati.

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Di Giovanni Perri Agua

https://www.facebook.com/aguaplano.gp

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Autore: Daniela

https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/ email: danycer@fastwebnet.it

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