Il fiore di cenere
L’amore… ah, che rosa.
Tienila, sostienila, dalle acqua dolce e pura,
veglia il miracoloso esalar del profumo
e quella nebbia di fuoco che si spande in petali.
L’amore… ah, che rosa, che rosa autentica.
Ah, che rosa assoluta, voluttuosa, profonda,
dal gambo assorto e radici di angoscia,
da terre terribili, intense, di silenzio,
ma rosa serena.
Tienila, sostienila, sentila, e prima che cada
ubriacati nel suo odore,
figgiti nelle spade dell’amore, o fiore,
rosa, illusione,
idea della rosa,
della rosa perfetta.
***
La notte
La notte pozzo soave
e stipato di sogni
sopporta ancora la quota
d’un altro e l’oltrepassa.
La notte che è eterna
che ignora il sole e il barbaro
simulacro del giorno
che permane illibata.
Il suo inchiostro come un acido
distrugge le miserie
che all’ora ventiquattro
il giorno le rovescia.
La notte pozzo soave.
***
Sai
Sai
hai detto
mai
sono stato felice come questa notte.
Mai. E me lo hai detto
nello stesso momento
in cui ho deciso di non dirti
sai
forse mi sbaglio
ma credo
ma questa mi pare
la notte più bella della mia vita.
***
E seguirebbe senza me
Morirò e lui seguirà a cantare
bene
dico
Carlitos
e Jorge continuerà a fare l’amore
come se dovesse morire
e continuerà senza di me
questo mondo putrido ?
Tanti alberi piantati
cose che dissi
e versi scritti nella mattinata
e saranno sparsi come rifiuti
come resti di un’anima
di qualcuno che stette qui
e ormai no
non più
Il triste il peggio è stato vivere
come se questo importasse
vivere come un povero adolescente
che inciampò e cadde e non seppe
e pianse e si lamentò
e tutto il resto
e credette che importava
Idea Vilariño nacque a Montevideo nel 1920. Suo padre, Leandro Vilariño, poeta e convinto anarchico, diede ai suoi figli dei nomi poetici affini al suo ideale libertario: Alma, Idea, Poema, Azul e Numen. È stata poeta, saggista, traduttrice, insegnante e perfino compositrice di canzoni. Ha fatto parte di quel gruppo di autori straordinari chiamato Generazione del ’45, assieme a Mario Benedetti e Juan Carlos Onetti. La sua opera, di singolare sensibilità, ha come assi tematici l’amore, la solitudine e la morte. Il nucleo centrale della sua poesia poggia sulla lucida certezza dell’insensatezza della vita, della presenza della morte dall’istante stesso in cui si comincia a vivere. In poesia ha pubblicato: La Suplicante (1945), Cielo, cielo (1947), Paraíso perdido (1949), Por aire sucio (1950), Nocturnos (1955), Poemas de amor (1958), Pobre mundo (1966) e No (1980). La sua opera è stata tradotta in diverse lingue. L’Amore è la prima sua antologia pubblicata in Italia.
NON PIÙ
Non sarà più
non più
non vivremo insieme
non crescerò tuo figlio
non cucirò i tuoi panni
non ti avrò la notte
non ti saluterò col bacio.
Mai saprai chi sono stata
perché altri mi amarono.
Non riuscirò a sapere
perché né come mai
né se era vero
quel che hai detto che era
né chi sei stato
né cosa sono stata per te
né come sarebbe stato
vivere insieme
amarci
aspettarci
stare.
Ormai non sono altro che io
per sempre e tu ormai
non sarai per me
altro che te. Non sei più
in un giorno futuro
non saprò dove abiti
né con chi
né se ricordi.
Non mi abbraccerai più
come quella notte
mai.
Non ti toccherò più.
Non ti vedrò morire.
"Mi piace"Piace a 2 people
si ho letto anche questa ma l’avevo temporaneamente scartata per stato d’animo…grazie
"Mi piace"Piace a 1 persona
Molto belle!
"Mi piace"Piace a 1 persona
ha avuto una storia d’amore molto tormentata e molte sue poesie risentono l’ infelicità radicata da cui non è riuscita a riscattarsi
"Mi piace"Piace a 1 persona
🙏🙏🙏
"Mi piace"Piace a 1 persona