Bianca

Il passo muto, rispettosa della notte
Bianca è tornata dal lungo viaggio
col preavviso innato negli animali
e previsioni d’algoritmo umano.
Il tocco lieve inspessisce carezza
allo scoccar dell’ora, la osservo
con mancata meraviglia, assomiglia
a sorriso inopportuno, a saluto tolto
senza torto poi ripreso immotivato.
Mentre i prati assumono niveo colore
colgo metafore da istanti immacolati
nel tempo variati, sfatti di sapore
che stento a riconoscerne connotati.

Daniela Cerrato

GIOVANNI SEGANTINI, LE CATTIVE MADRI, 1894