Giorno: 19 dicembre 2021
per sempre
Un per sempre è nel perduto di abbracci in parole inasprite andate in malora scivola lungo marciapiedi non percorsi si fissa a muri taciturni intervallati da finestre a mezzo sole. Una fila di asole senza bottoni mostra un pensiero a nudo contratto dal gelo, meno sofferente la mano sopra la lana d'un gomitolo già calore prima del suo impiego ai ferri. Un per sempre è eclissi di tutti i cuori che si sono persi per le strade del tempo. Daniela Cerrato
due testi in bozza di Fabrizio De Andrè
Sui testi di De Andrè ci si torna sempre per la qualità indiscussa della sua poesia legata alla musica; bazzico spesso sui siti a lui dedicati, per cui mi è capitato di trovare su viadelcampo.com due delle bozze di testo che riguardano un album su cui stava lavorando prima della morte.
Il progetto dell’opera era dedicata alla vita e alla morte di un amico sardo, composta da quattro notturni con la collaborazione di Oliviero Malaspina.
“La prima “suite” -rivela Malaspina- era incentrata sulla notte intesa come paura del giorno. Il punto di partenza è stata la passione per la notte per ricordare l’amico di Fabrizio scomparso, che aveva la fobia del giorno. Il secondo notturno era dedicato alla notte intesa come cecità del potere, vista come una malattia contagiosa.
La terza come momento per la morte e per l’uomo votato alle estreme conseguenze del male. La più incredibile era l’ultima, la notte vista come fenomeno fisico e atmosferico.
Ci eravamo ispirati al De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro. De Andrè era affascinato dalla simmetria che si creava con “Nuvole”, che era stata tratta dall’omonima opera di Aristofane. Sul piano generale l’idea era quella di spaziare in lungo e in largo sul concetto di notte vista come momento di ritrovo di sè stessi , come momento d’amore, di perdizione e di riscatto. Per Fabrizio la prostituta che lavora di notte, ma si riscatta sempre, era uno dei simboli possibili. Nella notte nasce il male, che riesce anche a trasformarsi in bene.”

La paura dura più dell’amore
La paura dura più dell’amore
è cenere di gramigna
è cenere fredda.
E’ brina di primo mattino
che mi morde la scarpe
e deposita uova di vipera
a rovinare il letame e le erbe.
La mia grande finestra racchiude
un trionfo di colori
e paesaggi che fiaccano il cuore
mare di luna terra di sangue
***
Un’ombra inquieta
Sono un’ombra inquieta
dentro la tua ombra
dove mi è lento
trovare ancora asilo
dove trovo
lucide tracce di diamante
nella luna
dissennata di carbone.
Bambino cammina sull’acqua
le stelle sono rotaie
bambino corri sull’acqua
che la vela
segue un’ombra
che sa di nostalgia.
(Fabrizio de Andrè – Oliviero Malaspina)
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