Overture da La Cenerentola di Rossini

Orchestra Filarmonica del Qatar diretta magistralmente da Iacopo Sipari di Pescasseroli.

Gioachino Rossini (Pesaro 1792 – Passy/Parigi 1868), è uno dei più importanti e famosi operisti della storia. Le sue opere, soprattutto il celebre Barbiere di Siviglia, mai uscito dal repertorio, e titoli come L’italiana in Algeri, La Cenerentola, Il turco in Italia, Semiramide, Guglielmo Tell sono le più eseguite in tutti i teatri del mondo.

La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo è un’opera lirica in due Atti di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Come suggerisce il nome, il soggetto dell’Opera è tratto dalla fiaba di Charles Perrault; in realta, più ancora che alla favola, il testo del romano Jacopo Ferretti si rifà ad altri due libretti d’opera: “Cendrillon” di Charles Guillaume Etienne per Nicolò Isouard (1810) e “Agatina, o la virtù premiata” di Stefano Pavesi per Francesco Fiorini (1814). Il riferimento principale però è quello legato alla favola di Charles Perrault: lo scrittore francese enfatizzò nella sua favola gli elementi del perdono e della virtù, valori molto vicini alla sensibilità del tempo e soprattutto graditi alla severa critica pontificia.
Sullo sfondo della vicenda è palesata una società degradata che rispecchia l’atmosfera romana di quegli anni, pervasa dalla corruzione, da una nobiltà decadente e scialacquante, da gravi disagi tra i ceti sociali più poveri.
Sotto le spoglie di un buonismo obbligato dalla censura pontificia si intravede la lettura sarcastica di una fiaba amara più che zuccherosa.

Caricatura di Gioacchino Rossini, 1867-Di Gill, alias Louis Alexandre Gosset (Parigi 1840 – 1885)

vetrina fotografica: Brett Weston (1911-1993)

Nell’ultimo decennio della sua vita Brett Weston è stato classificato tra i primi dieci fotografi collezionati dai musei americani ; è noto principalmente per le sue composizioni audaci basate su paesaggi occidentali e forme naturali e per il suo particolare stile di stampa. Lo storico della fotografia Van Deren Coke lo ha soprannominato “il genio bambino della fotografia americana”.

Brett Weston

Brett era figlio del fotografo Edward Weston e Flora Chandler e ha iniziato a fotografare nel 1925, mentre viveva in Messico col padre e Tina Modotti . A 21 anni ha allestito la sua prima retrospettiva personale al De Young Museum di San Francisco; era il gennaio del 1932. Orientato verso uno stile artistico vicino agli espressionisti astratti, niziò a fotografare le dune di Oceano, in California, all’inizio degli anni ’30. Il luogo divenne poi il preferito di suo padre Edward e in seguito condiviso con la terza moglie di Brett, Dody Weston Thompson . Brett preferiva le carte lucide e la conseguente nitidezza tipica dei materiali fotografici in gelatina d’argento del Gruppo f/64 piuttosto che le carte fotografiche platinate opache comunemente usate negli anni ’20 e incoraggiò il padre a esplorare le nuove carte argentate nel proprio lavoro. Brett Weston è stato accreditato dallo storico della fotografia Beaumont Newhall come il primo fotografo a fare dello spazio negativo il soggetto di una fotografia. Ha evidenziato la particolarità con cui la fotocamera poteva trasformare i soggetti in primo piano coi toni in bianco e nero che ne oscuravano ulteriormente l’aspetto. Questa tendenza all’astrazione ha caratterizzato gran parte del suo lavoro durante i suoi quasi settant’anni di carriera.

Dune, California,1934

Diceva che il padre era il suo più grande fan e non ci fu mai tensione e rivalità tra i due giganti della fotografia. Sebbene riconoscesse l’influenza artistica che suo padre aveva sul suo lavoro e parlasse della sua ammirazione per altri fotografi tra cui Paul Strand, Charles Sheeler e Henri Cartier-Bresson, Weston credeva che gli artisti non fotografici avessero avuto l’ impatto maggiore sul suo lavoro. Ha proclamato Georgia O’Keeffe la più grande pittrice americana e ha adorato i Die Blaue Vier (i quattro blu), un gruppo di espressionisti russi e tedeschi noti per il colore vibrante e l’emozione nei loro dipinti. Fu anche grande ammiratore di Constantin Brancusi e delle sculture di Henry Moore.

Nel 1929, Brett ed Edward si trasferirono a Carmel, in California, dove la famiglia Weston, inclusi i tre fratelli di Brett, avrebbe mantenuto la casa per il resto della loro vita. Per brevi periodi Brett Weston ha vissuto anche a Los Angeles, dove aveva il suo studio di ritrattistica; ha viaggiato molto in tour fotografici personali in Sud America, Europa, Giappone, Alaska e Hawaii. Dopo la borsa di studio Guggenheim del 1947, grazie alla quale ha fotografato lungo la costa orientale, è tornato a Carmel per assistere il padre malato e perseguire le sue opere d’arte, comprese le sculture in legno che facevano parte integrante della sua creatività.

Brett e sua moglie Dody misero temporaneamente da parte i loro lavori personali per aiutare il vecchio Edward quando non fu più in grado di stampare le proprie immagini a causa del Parkinson che ne causò la morte nel 1958.

Tra il 1950 e il 1980, lo stile di Brett Weston è cambiato radicalmente orientandosi verso immagini astratte. I soggetti scelti però non furono dissimili dagli studi sulla natura che lo interessavano si dall’inizio della sua carriera: foglie di piante, radici annodate, alghe aggrovigliate.

Brett Weston morì all’ospedale di Kona il 22 gennaio 1993 in seguito a un ictus.

Brett Weston – Senza titolo (Foglia strappata, Hawaii), 1978.

I lavori di Brett Weston fanno parte di collezioni permanenti in molti musei americani; sul sito ufficiale si trova parecchio materiale biografico e fotografico, nonchè la cronologia delle pubblicazioni: http://www.brettwestonarchive.com