Il cuore arriva prima è un gallo mattiniero urla e raspa impaziente. La mente una tartaruga, medita, si muove lenta saggia tituba. Prende tempo poi decide se aria o guscio.
Daniela Cerrato

Basilica di Aquileia, mosaico gallo e tartaruga IV d.C.
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
Il cuore arriva prima è un gallo mattiniero urla e raspa impaziente. La mente una tartaruga, medita, si muove lenta saggia tituba. Prende tempo poi decide se aria o guscio.
Daniela Cerrato
Basilica di Aquileia, mosaico gallo e tartaruga IV d.C.
Macchie scure indelebili su guance rivolte alla luce grate al protrarsi gentile d'un tepore che rallenta morte. Da materne radici il nutrimento su paterni tronchi l'appiglio, le foglie solfeggiano vita fino a pigmento esaurito. Sempre intonato il loro canto un coro muto ai quattro venti.
Daniela Cerrato
fotografia di Paul Militaru
L'ultimo fotogramma a sfumare titoli di coda senza ringraziamenti nessun riferimento a persone reali. Una storia bella ma improbabile per protagonisti annichiliti e troppo cielo da immaginare. Silenziata la colonna sonora nel silenzio di nessuna replica nemmeno il volo di una mosca. E finalmente qualcuno può fumare
Daniela Cerrato
Bruno Reuter, conosciuto come Karunesh è nato a Colonia nel 1956, ed è un musicista di musica new age /ambient. La sua musica è eseguita prevalentemente con strumenti etnici indiani, e racchiude influenze da diverse parti del mondo, principalmente dall’India; questo orientamento nacque dal fatto che dopo aver iniziato il lavoro di designer subì un grave incidente motociclistico che gli fece cambiare il modo di vedere la propria vita. Si trasferì in India nel 1979, dove conobbe Osho a Poona, dove fu iniziato e cambiò il suo nome in Karunesh (“divinità della compassione” in sanscrito) Ritornato in Germania, visse per cinque anni nella comune Rajneesh di Amburgo; entrò in contatto con musicisti di tutto il mondo e sviluppò un proprio stile musicale. Il primo disco è datato 1984 , Sounds of the Heart. Dal 1992 vive sull’isola di Maui nelle Hawaii.
Qui il suo sito ufficiale: http://www.karuneshmusic.com/
Armando Testa (Torino, 1917 – 1992) è stato disegnatore, animatore, illustratore, pittore e ideatore della grande società pubblicitaria Gruppo Armando Testa, un creativo che ha inventato nuovi linguaggi adottando i mezzi tecnologicamente più avanzati.
Cane da tabacco, Serigrafia su Seta by Armando Testa-Edito Silk-Graf,Torino, Epoca 1979
Ippopotamo innamorato, Serigrafia su Legno, Armando Testa Ed. Silk-Graf, Torino, Epoca 1982
Topo rapanello, Serigrafia su Seta, Armando Testa,Ed. Silk-Graf, Torino
Epoca 1973
Venne iniziato all’arte dal pittore astrattista Ezio D’Errico, conosciuto quando ancora ragazzo lavorava come tipografo e frequentava la scuola serale tipografica Vigliardi-Paravia. Nel 1946 fonda il suo primo studio grafico che nel 1956 subisce una trasformazione diventando agenzia pubblicitaria con la collaborazione di Francesco e Lidia De Barberis. Inizia a lavorare per campagne pubblicitarie televisive e nel 1960 vince il concorso per il manifesto delle Olimpiadi; nel 1968 riceve da Giulio Carlo Argan la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione per il suo contributo alle arti visive; nel 1970 vince la Biennale del manifesto di Varsavia.
La geometria perfetta del Punt e Mes trae spunto da una bambola giapponese trovata a Chinatown (San Francisco) e subito acquistata da Testa perché gli ispirava una nuova stilizzazione di Re Carpano.
Per tutta la vita Testa cercherà e riuscirà a comunicare il messaggio con immagini essenziali che sono tenute a veicolare, come si vede soprattutto nei manifesti della sua prima attività di grafico pubblicitario, quelli realizzati nel linguaggio del graphic design.
Armando Testa, Carpano, bozzetto per manifesto-serie brindisi Napoleone- (1949). CSAC, Università di Parma
Preferisce la sintesi basata su segni dinamici, ha genialità e gusto per un’immagine unica che può contenerne molte, quasi un organismo in metamorfosi: è il caso di alcuni fra i più riusciti manifesti realizzati nel corso degli anni Cinquanta, dove protagonista è la fusione fra corpi di animali ed elementi meccanici.L’atro elemento che contraddistingue le sue creazioni impattanti è decisamente il suo tono ironico.
È con le pubblicità televisive si impone al grande pubblico inventando personaggi che sono diventati icone dei Carosello anni 70 come la bella Carmencita e il suo Caballero messicano per Lavazza , l’ippopotamo blu Pippo della Lines, o i mitici abitanti del pianeta Papalla . Altri famosi marchi si avvalsero della sua genialità come Peroni, il digestivo Antonetto, Punt e Mes, Saiwa, Citterio, Borsalino, Martini Rossi, Carpano ecc…
Crea anche brevi sketchs con attori professionisti a cui affida espressioni e slogan che entrano presto nel linguaggio comune come divertenti tormentoni “…la pancia non c’è piu!” o “Chiamami Peroni, sarò la tua birra”
L’agenzia Testa è ancora una delle più importanti agenzie in Italia che vanta la fedeltà di aziende fedeli nel tempo come Lavazza, Citterio e Perugina, ma nel tempo ha acquisito nuovi marchi come Chiquita, Esselunga, Birra Moretti e altre che hanno scelto la creatività moderna dello studio. Torino ha dedicato all’artista nel 2001 al castello di Rivoli, una mostra commemorativa dal titolo Less is more, in onore al suo minimalismo.
Alla 66ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, nel settembre 2009, viene presentato fuori concorso un documentario biografico di 50 minuti dal titolo “Armando Testa – povero ma moderno” per la regia di Pappi Corsicato
Nel 2015 il Gruppo ha donato a Torino la scultura definita Sintesi 59, simbolo della pubblicità Punt e Mes. La città, in tributo al pubblicitario molto legato alla sua città natale ha quindi collocato la scultura al centro di Piazza XVIII Dicembre.
scultura Sintesi 59 in ricordo di Armando Testa.
“Spesso, quando qualcuno mi chiede dei miei inizi, dico che sono nato povero, ma moderno. A 14 anni sono entrato in tipografia per fare l’apprendista compositore. Pur lavorando in un ambiente vecchio e tradizionale, ero curiosissimo di scoprire quanto di nuovo c’era in giro e leggevo tutte le riviste che mi capitavano sotto mano: la curiosità è il primo scalino verso la creatività.”
Armando Testa
Isola di colazione 1986 – 2020, fotografia a colori su alluminio, Foto di Nino Chironna
La poltrona 1978 – 2020, fotografia a colori su alluminio,Foto di Nino Chironna
Spadaccini infiammati 1987 – 2020, bronzo dipinto,Foto di Fabio Mantegna
Manifesto Vota no 1970, litografia su carta montata su tela e telaio, Foto Quercia Taylor-Smith
Non c'è manuale d'amore a spiegare bellezze e rischi d'un tuffo romantico, persa la bussola è navigare ignoto acque vaste in cui sbracciare fiato. La boa inganna l'occhio fa sembrare la riva più vicina, solo il torrente ha rive a binario cui aggrappare l'anima in salvo, il mare è fiducia cieca a resistenza illanguidisce morte di folli amanti la cui storia si perde all'orizzonte. Daniela Cerrato
Josef Šíma (1891–1971)
Curiosità: il mandolino fece la sua comparsa agli inizi del seicento e si può considerare un derivato della mandola, strumento della famiglia dei liuti; inizialmente era armato di sei corde doppie pizzicate con le dita come il liuto soprano. All’Ospedale della Pietà di Venezia, dove Antonio Vivaldi esercitò la sua arte, due mandolini con sei corde doppie in budello accordate sol– si – mi – la– re – sol erano presenti nell’inventario del 1790 tra gli strumenti usati dalle orfanelle istruite musicalmente e dirette da Vivaldi stesso. Il mandolino dunque era suonato anche dalle donne e l’iconografia del settecento ci rimanda immagini di fanciulle che suonano lo strumento come la cantante Faustina Bordoni (ritratta da Bartolomeo Nazari) interprete delle opere di Haendel e poi di Hasse, che divenne suo marito. Lo strumento del ritratto è un mandolino veneziano.
ritratto di Faustina Bordoni, 1734
🇮🇹Genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria, Boldini è pronto a trasportare il pubblico nelle sue opere nella mostra allestita a Palazzo Mazzetti di Asti.🇬🇧A genius of painting who more than any other has been able to restore the rarefied atmospheres of an extraordinary era, Boldini is ready to transport the public to his works in the exhibition set up at Palazzo Mazzetti in Asti.
Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque in mostra ad Asti — Michelangelo Buonarroti è tornato
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