Giuseppe Gibboni, un talento italiano

Giuseppe Gibboni è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera . Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita“. Salvatore Accardo

Classe 2001, Giuseppe Gibboni ha iniziato lo studio del violino a tre anni e a sei è stato ammesso per meriti straordinari al Conservatorio. Si è diplomato a 15 anni con Lode e Menzione d’Onore presso il Conservatorio “Martucci” di Salerno sotto la guida di Maurizio Aiello.
Nell’ottobre del 2015, a soli 14 anni è stato ammesso all’Accademia Stauffer di Cremona nella classe di Salvatore Accardo.
Nel 2016 ha ricevuto il Diploma d’Onore ai corsi di Alto Perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena; ha frequentato il corso di Alto Perfezionamento presso l’Accademia Perosi di Biella nella classe di Pavel Bermane, più recentemente nella classe di Pierre Amoyal al Mozarteum di Salisburgo.
Giuseppe Gibboni ha partecipato a vari concorsi nazionali ed internazionali classificandosi sempre al 1° posto: CAM Castellaneta, Barletta, Eratai, Denza, Trofeo Città di Greci, Campagnano di Roma, Puccini – Città di Eboli, Media Musicale, Antonello da Caserta, Jacopo Napoli, Campi Flegrei, Don V. Vitti, Napoli Nova, Luciani di Cosenza, Caccamo Benedetto Albanese, P. Mandanici – Barcellona P. di Gotto, Premio Lions 2013 Mercato San Severino, Concorso A. Vivaldi – Sapri, Orfeo Stillo – Cosenza, A. Apreda – Sorrento, V. Scaramuzza Crotone, Paisiello Lecce, Città di Magliano Sabina – Roma.
Spiccano il Primo Premio Crescendo Agimus Firenze – 2016; XXIII Concorso Internazionale Violinistico A. Postacchini (con premio speciale per l’esecuzione dei capricci di Paganini) 2016; International Competition L. Kogan 2017 – Bruxelles; International Music Competition Dinu Lipatti (premio speciale miglior violinista con assegnazione violino modello Stradivari “Il Cremonese” 1715 del liutaio M° Mester); 3° premio (con I° non assegnato) al prestigioso G. Enescu International Violin Competition di Bucarest.
Ha conquistato il 56º Premio Paganini di Genova, si è esibito in qualità di solista in vari Teatri e sale prestigiose quali Festival Internazionale Al Bustan di Beirut, Sala Tchaikovsky del Conservatorio di Mosca, Ambasciata Italiana a Mosca, Teatro Dal Verme di Milano, Sala Royale del Conservatorio Royale di Bruxelles, Teatro Augusteo di Napoli, Teatro di Francia di Messina, Teatro Verdi di Salerno, Teatro Rendano di Cosenza, Salone dei Cinquecento Palazzo Vecchio di Firenze, Teatro dell’Aquila di Fermo, Auditorium O. Neiemajer di Ravello, Castello di San Leo, Rimini “San Leo Festival”, Fondazione W. Walton di Ischia, Teatro Basso di Ascoli Piceno, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Maruccino di Chieti, Auditorium G. Arvedi Museo del Violino di Cremona, Teatro Paisiello di Lecce, Teatro Bellini di Catania, Teatro Bellini di Napoli, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Sociale Villani di Biella.
Nel novembre 2016 ha partecipato al programma di RAI 1 in collaborazione con UNICEF “Prodigi – La Musica è Vita” vincendo il programma ed è stato nominato il “Prodigio Italiano”.
Nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento della Camera dei Deputati dalla Presidente Laura Boldrini in occasione della Giornata Nazionale della Musica e il Premio Internazionale “Charlot” come giovane promessa della musica.
Ha inciso un CD con la casa discografica Warner Classics che porta il suo nome accompagnato dall’Orchestra Busoni diretta da M. Belli.
A settembre 2017 ha effettuato un concerto presso l’Università Bocconi di Milano suonando sullo Stradivari della collezione LAM (ex Scotland 1734) per conto del Museo del Violino di Cremona. Si è esibito al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca a chiusura della mostra “Il Mito di Stradivari”.
Dal 2017 Giuseppe Gibboni è un artista della SI-YO Foundation di New York.

poesie di Rita Pacilio

Sputa i suoi drammi
coi colpi di tosse
per gioco, per amore
scorie sottili nelle mani esibite

è latente lo scontento sulle spalle.

Gli imperfetti sono gente bizzarra
lasciati nell’arena, non so dire esattamente,
come un silenzio, un ghigno.
Ho pensato che Dio ama l’insicurezza
e le sfumature dei dirupi.

Io mi trovo qui dove non si torna indietro.

**

Li ho visti avanzare a testa china
venire avanti a voli bassi di uccelli
in mano il sangue castano, le unghie
e
tra ginocchia l’acqua clandestina.
Li ho visti senza Dio, senza parole
con lacrime asciutte di rabbia luttuosa
singhiozzare l’amen di seni spogliati
al figlio trapassato.
Li ho visti assorti, smarriti, soli.
Portavano negli occhi i rovi del mondo
con decenza e con il pungolo nel cuore.

**
Non resta più niente dell’estate verde
sepolta nell’erba stordita e ferma.
Ci sono le mani a fare questo tempo
gli uccelli, il gonfio tuono all’orizzonte,

ci sono piedi selvatici a venirci incontro
come un’onda schiacciata, contusa
sulla nuca, umida, tonda. Non resta
più niente degli occhi tenuti stretti

le montagne aspre, involate
nell’aria debole dietro al fiume e sopra
ogni altra cosa. Se potessi svegliare i merli,
allontanare dal fuso orario l’orgoglio,

girare la testa verso levante, conoscere
l’ardore del volo in assenza di saggezza,
raccoglierei i capelli in una treccia infinita
comincerei a cadere a balzi, di sera in sera,

per svanire in pace, nuda, distratta.

Rita Pacilio (Benevento, 1963) è poeta e scrittrice. Sociologa di formazione e mediatrice familiare di professione, da oltre un ventennio si occupa di poesia, musica, letteratura per l’infanzia, saggistica e critica letteraria. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. È stata tradotta in nove lingue. Sue recenti pubblicazioni: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per obbedienza, Prima di andare, La principessa con i baffi, L’amore casomai, La venatura della viola, Cosa rimane, Pretesti danteschi per riflettere di sociologia, Quasi madre.