La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
mi voglio comprare una strada in montagna una casa no una strada li ci andrò tutte le domeniche con la corriera, tutte le domeniche andrò nella mia strada in montagna farò amicizia con gli scoiattoli porterò loro delle paste secche andrò su e giù per la mia strada su e giù, su e giù, su e giù su e giù finchè non mi faran male i piedi poi mi siederò in mezzo sicuro di non essere messo sotto dalle auto poiché la strada è mia e le macchine non possono. darò alla mia strada un nome tipo strada villanzona o strada pannocchia o strada dei gatti pezzenti o strada montana catalana o strada buiosa e ci porterò la mia fidanzata per baciarci e farci all’amore le mostrerò la vista sulle valli e se lei vorrà potrà pattinare sulla mia strada coi pattini a rotelle di notte accenderò le torce per fare un po’ di luce e canterò a squarciagola le canzoni che so e se gli scoiattoli vorranno potranno unirsi a me cantare non berrò vino né mi drogherò poiché voglio essere lucido semmai danzerò fino allo stremo per poi cadere esausto e contento non ci saran dazi da pagare per passare sulla mia strada basterà sapere la parola d’ordine e la parola sarà: “posso passare?” mi comprerò una strada in montagna non mi servono muri, soffitti o cessi pisciare, piscerò nell’erba mi piace pensare che voi mi capiate sennò non è lo stesso quindi sforzatevi
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Per il tuo compleanno
ti ho comprato l’estate, un sommergibile e un motel
un gatto volante, un annaffiatoio di cristallo, un fischietto
ti ho comprato una zucca, un albero di giuggiole, nove
tipi di pane, ti ho comprato un pesciolino d’oro e un tamburello,
ti ho comprato un cappotto verde e delle scarpe di corallo, un letto a cinque piazze e mezzo, una casetta dalle finestrelle che sorridono.
Ti ho comprato una spada di liquirizia, un topo infrangibile, una banana parlante e ti ho comprato un misuratore di sciocchezze, ti ho comprato diecimila biglie, delle nacchere fosforescenti, un’ora di tuoni e fulmini, una falce di zucchero, ti ho comprato una scala coi pioli di cioccolato e uno scoiattolo di lapislazzuli vivo.
Ti ho comprato dodicimilia paia di calze a righe colorate, una gonna svolazzina e una collezione completa di pozzanghere, ti ho comprato una canna da pesca di pongo.
Ti ho comprato una mina anticretino, un abbonamento per fare colazione con me per cent’anni, uno zombi a molla, una scatola di fiammiferi, un cestino di lamponi.
Ti ho comprato un piccolo specchio nel quale potrai vedere quanto sei bella.
Non sono mai stato un granché bravo a fare i regali.
Però questa volta
secondo me
qualcosa che ti piace
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Tu sei una
Che devi essere sempre quella forte Ogni tanto piangi, ma di nascosto Tipo ieri eri triste ma non me l’hai detto Ma quando ridi muovi le montagne e scateni le maree E certo, avrei dovuto accorgermene Tu sei una che ti porterei a fare a palle di neve con Calvin e Hobbes Una che i treni ti aspettano se sei in ritardo perché gli stai simpatica Tu sei una che domani ti porterei con me nella battaglia.
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Mi ricordo
mi ricordo un lago enorme e montagne strapiombanti nell’acque e piccoli paesi di case antiche e turchi, italiani, francesi e greci e slavi vestiti a festa sempre per apparire meno slavi e mi ricordo latte bianco pannoso surgivo di vacche grasse e di cioccolati, le mille qualità e biciclette lasciate libere senza catene che i ladri lì sono tutti ricchi e non han bisogno di rubare e ancora mi ricordo boschi d’alberi e chiese gotiche, paurose e mi ricordo che le automobili stavano immobili al mio passare sempre manco che fossi un re e mi ricordo così la svizzera me la ricordo d’occhi verdi e di pelle candida profonditrice di baci, carezze e d’amor sessuale “carinuccio” mi chiamava chè la sua lingua non ha diminutivi e le piaceva giocare le parole e le parole son fatte per giocare
e infine mi ricordo la svizzera di notte che mi parlava mentre che dormiva e mentre che dormiva la parlavo le raccontavo le favole più strane e misteriose le più meravigliose quelle di gnomi, fate e maghi con la barba lunga e lei mi rispondeva e facevamo insieme dei viaggi nei suoi sogni che poi, mattina ce li raccontavamo facendo colazione piano…piano…
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Guido Catalano è un poeta e scrittore torinese nato il 6 febbraio 1971. Testi di poesie pubblicati:
Ti amo ma posso spiegarti – Miraggi edizioni, 2011
Piuttosto che morire m’ammazzo – Miraggi edizioni, 2013
La donna che si baciava con i lupi – Miraggi edizioni, 2014
D’amore si muore ma io no – Rizzoli 2016
Ogni volta che mi baci muore un nazista – Rizzoli 2017
Tu che non sei romantica – Rizzoli 2019
Poesie al Megafono, 2019 (libro parlante)
Cadere e rialzarsi, esercizio doveroso in quest’era d’improvvisazioni a ostacoli, invertire la marcia quando ci si ritrova in deserti camuffati da oasi, credibili finchè il vento crea nuove dune. Lo scorpione resiste nonostante.
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