nonostante tutto, il tramonto

Poca generosità dal cielo
tra resoconti giornalieri
verità appese al contagocce
diventano pensiero e parola.

Sganciate bretelle al ventidue
allacciata la cintura al ventitrè
gli anni abrasivi per veti
ora risultano più ariosi
di tetre periferie ospedaliere.

C’è chi dispensa consigli
a prescindere dal sapere
bevendo noia gassata
da bicchieri colmi di sbadigli.

Nonostante tutto il tramonto è così bello.

Daniela Cerrato

poesie di Boris Vian ( 1920-1959)

C’era una lampada di rame

C’era una lampada di rame
Che bruciava da tanti anni
C’era uno specchio incantato
Che rifletteva il volto
Il volto che si avrebbe
Sul letto dorato della morte

C’era un libro di cuoio azzurro
Dove s’incontravano il cielo e la terra
L’acqua, il fuoco, i tredici misteri
Una clessidra scandiva il tempo
Con il suo ago di polvere
C’era una pesante serratura
Che affondava il suo duro morso
Nella porta di solida quercia
Che chiude la torre in eterno
Sulla camera rotonda, la tavola
La volta di calce, la finestra
Dai vetri tappati di piombo
E i topi si arrampicavano sull’edera
Che circondava la torre di pietra
Dove il sole non filtrava più
Era davvero orribilmente romantico.

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Non vorrei crepare 

Non vorrei crepare
Prima d’aver conosciuto
I cani neri del Messico
Che dormono senza sognare
Le scimmie a culo nudo
Divoratrici dei tropici
I ragni d’argento
Dal nido pieno di bolle
Non vorrei crepare
Senza sapere se la luna
Sotto la sua falsa aria di moneta
Ha un lato appuntito
Se il sole è freddo
Se le quattro stagioni
Sono davvero quattro
Senza aver provato
A portare un vestito
Lungo i grandi viali
Senza aver guardato
Dentro a un tombino
Senza aver ficcato il cazzo
Nei posti più impensati
Non vorrei crepare
Senza conoscere la lebbra
O le sette malattie
Che si prendono laggiù
Il bene e il male
Non mi farebbero penare
Se sapessi
Che ne avrò la strenna
E c’è anche
Tutto ciò che conosco
Tutto ciò che apprezzo
E che so che mi piace
Il fondo verde del mare
Dove le alghe ballano il valzer
Sulla sabbia ondulata
L’erba bruciata di giugno
La terra che si screpola
L’odore delle conifere
E i baci di colei
Che questo che quello
La bella ecco
Il mio Orsetto, Orsola
Non vorrei crepare
Prima d’aver consumato
La sua bocca con la mia bocca
Il suo corpo con le mie mani
Il resto coi miei occhi
Non dico altro bisogna pur
Mantenersi riverenti
Non vorrei crepare
Prima che abbiano inventato
Le rose eterne
La giornata di due ore
Il mare in montagna
La montagna al mare
La fine del dolore
I giornali a colori
Tutti i bambini contenti
E tante cose ancora
Che dormono nei crani
Di geniali ingegneri
Di allegri giardinieri
Di socievoli socialisti
Di urbani urbanisti
E di pensatori pensierosi
Tante cose da vedere
Da vedere e da sentire
Tanto tempo d’attendere
A cercare nel nero
E io vedo la fine
Che brulica e che s’avvicina
Con la sua gola ripugnante
E che m’apre le braccia
Di ranocchia brancicante
Non vorrei crepare
Nossignore nossignora
Prima d’aver provato
Il gusto che mi tormenta
Il gusto più forte
Non vorrei crepare
Prima di aver gustato
Il sapore della morte…

**

Perchè vivo

Perché vivo,
per la gamba gialla
d’una donna bionda
appoggiata al muro
in pieno sole
per la vela gonfia
di un battello del porto
per l’ombra delle tende.
Il caffè ghiacciato
che si beve con la cannuccia
per toccare la sabbia
vedere il fondo dell’acqua
che diventa così azzurro
che discende tanto in basso
con i pesci, i calmi pesci
vaganti sul fondo
che si librano in superficie
i capelli delle alghe
come uccelli lenti
come uccelli azzurri
perché vivo
perché è bello.

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Un poeta

È un essere unico
In tanti esemplari
Che pensa solamente in versi
E non scrive che in musica
Su soggetti diversi
Sia rossi che verdi
Ma sempre magnifici

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Boris Vian (1920-1959) musicista jazz , scrittore, paroliere, personaggio eclettico della cultura francese del ‘900. Malato di cuore sin dalla nascita visse tutta la vita con la consapevolezza che la morte potesse arrivare da un momento all’altro. Un destino da poeta maledetto, un destino sempre rifiutato in cui il dramma finisce sempre con uno sguardo positivo alla vita.

https://www.treccani.it/enciclopedia/boris-vian_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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