muta saggezza

Rigore meticoloso di ceppi accatastati
fatica del taglio ben riposta
nella semplice geometria a giorno.
Intorno la semplicità del vivere
deviato ogni cruccio del possedere.
Nel silenzio irreale pare non ci sia vita,
muta è la saggezza dell’essenziale
dentro umili stanze e piatti spaiati.

Daniela Cerrato

Pavol Breier, Photographer at kailas, Slovakia

l’arte di Bruno Bruni

Bruno Bruni, nato a Gradara in provincia di Pesaro nel 1935 è disegnatore, litografo, pittore e scultore noto nel mondo artistico internazionale già dagli anni settanta.
Famiglia di modeste origini, il padre fu un sostenitore del movimento operaio e la battaglia contro il fascismo alla fine della Seconda guerra mondiale fu una delle esperienze che determinarono l’orientamento politico del giovane artista. Fu allievo di Pier Paolo Pasolini all’Academiuta di lenga furlana a San Giovanni (Casarsa della Delizia).Dal 1953 al 1959 Bruni frequentò l’Istituto d’Arte di Pesaro dove fu allievo di Giuliano Vangi. Dopo una mostra dei suoi lavori alla Whibley Gallery di Londra, Bruni si trasferì ad Amburgo nel 1960 presso la Scuola Superiore di Stato per le Arti Figurative.

Bruno Bruni, L’abbraccio

Bruno Bruni, Undine

Dopo la morte di Gresko nel 1962, che aiutò Bruni a coniugare l’arte tradizionale italiana col surrealismo-astrattismo, studiò presso Paul Wunderlich, che gli trasmise la tecnica della litografia policroma. Nel 1965 Bruni lasciò la Scuola Superiore di Amburgo e da allora vive fra Amburgo e Urbino.


Il segno distintivo di Bruno Bruni sono la semplicità e la forza con cui rappresenta emozioni Spesso raffigura figure femminili in bronzo o in marmo, dal corpo sinuoso e raffinato, opere nude e prive di ogni volgarità terrena in cui ritroviamo richiami ad assenze, epifanie, illusioni e ricordi. Dalla scelta del materiale usato si percepisce un forte legame con le correnti artistiche del passato, ripercorrendo continuamente le problematiche tipiche dell’uomo moderno.

Bruno Bruni, Fiore, litografia

Bruno Bruni, Angelo custode

Bruno Bruni, Senza titolo, litografia

Oggi è uno degli artisti moderni italiani più riconosciuti all’estero, soprattutto in Germania, raggiungendo una distinta notorietà grazie ad un’arte di grande impatto comunicativo

L’artista Bruno Bruni

reblog con dedica: Luce eterna (Morten Lauridsen 80) dal blog La regina gioiosa

dedico questo pensiero musicale che ho conosciuto grazie al blog di Claudio a Curzio Maltese, uno dei pochi giornalisti che avevo ancora l’autentico piacere di leggere. Che la terra gli sia lieve

la regina gioiosa

Morten Lauridsen (27 febbraio 1943): Lux æterna per coro, organo e orchestra da camera (1997). Los Angeles Master Chorale e Los Angeles Master Sinfonia Orchestra, dir. Paul Salamunovich (1927-2014).

  1. Introitus
  2. In Te, Domine, Speravi
  3. O Nata Lux
  4. Veni, Sancte Spiritus
  5. Agnus Dei – Lux æterna

Morten Lauridsen

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Tra i riti d’infanzia

Un piacere a me riservato
nei pomeriggi festivi sfidare
il vecchio macinino in legno
forzando su resistenza iniziale
di chicchi integri e tosti.

In cucina narici colme di aroma
quando dal cassetto di raccolta
la polvere intensa e scura passava
nella vecchia cuccuma di nonna.

Poco del caffè capovolto era sciolto
in acqua per donarmi l’illusione
di gustare quel lavazza zuccherato

Gira che ti rigira è uno dei profumi
che raccolgono sorrisi dal passato

Daniela Cerrato

Eternità – Diodato

Eternità è un brano composto da Giancarlo Bigazzi e Claudio Cavallaro, presentato a Sanremo nel 1970 da I Camaleonti e da Ornella Vanoni . Nel 1971 fu inserito come traccia dell’album Appuntamento con Ornella Vanoni. Del brano esiste anche una versione per il mercato sudamericano in lingua spagnola inciso sempre nel 1970 da Gabriella Ferri col titolo Eternidad.

glacè

Carattere ruvido
uscita dall’ isolamento
assume rotondità.
Pelle liscia
trabecolato di occhi scuri,
ammaliante donna
dal cuore farinoso
tenera al calore.
L’anima a perdere
nell’attimo in cui
la glassa si spacca al morso.
Un piacere intenso di stagione
sciolto quanto il bacio più dolce

Daniela Cerrato

variabili

Tra il silenzio e il dire
un linguaggio disarticolato.
Non chiedono vocali le consonanti
restano gutturali rauche
ghirigori di libero pensiero,
indovinelli, geroglifici del cuore.

O si riversano in variabili scritte
su casuali lavagne emozionali.

Daniela Cerrato

Miina Yamaguchi, Air Lane (reference work), 2020