reblog: DEVIANDO SU BOVES

SpazioLiberoBlog

di ETTORE FALZETTI ♦

Dall’apice del cuneo da cui la città prende nome si vede nitidamente la sagoma poderosa di una montagna innevata. Mia figlia e io siamo incuriositi, vorremmo saperne il nome. C’è poca gente in giro per domandare, il primo che troviamo non ne sa nulla, è un romeno. Poi una macchina parcheggia, ne scende una coppia, hanno l’aria di essere gente del posto. “Quello è il monte Bisalta” dice lui “e sotto c’è un paese  che durante la guerra fu incendiato”. “Boves” dico subito. “Sì, ci ha ragione”.

E’ ormai tardi, dobbiamo lasciare la città di Duccio Galimberti e rientrare al nostro alloggio che è piuttosto distante, a Dogliani, la terra degli Einaudi.

Ma alla circonvallazione ci rendiamo conto che solo sette chilometri ci separano dalla città martire e decidiamo di andare. Attraversiamo fertili campi coltivati, scopriamo che in questa zona c’è una pregiata qualità  di fagioli…

View original post 490 altre parole

reblog : Una frase di Baudelaire, da Fondazione Erri De Luca

“Quello che la lingua si abitua a dire, il cuore si abitua a credere”.

Una definizione distorta dei fatti, a forza di essere ripetuta, prende il posto di quella giusta. Perché è enorme il potere del linguaggio nella formazione di opinioni pubbliche e private.

L’autorità politica, democratica o no, afferma una sua versione con il sostegno dei mezzi d’informazione compiacenti.

Ci sono reparti militari italiani impegnati in varie zone di guerra. L’etichetta appiccicata dalla definizione ufficiale le dichiara missioni di pace. Queste missioni si fanno con organismi umanitari, medici, ingegneri, insegnanti. Le truppe fanno missioni militari.

A forza di spacciarle col nome di missioni di pace si finisce per accettare la falsificazione aggirando la costituzione italiana che ripudia la guerra.

Si usa con precisione la parola invasione per quella in corso in Ucraina. Ma si lascia correre la stessa parola per l’arrivo sul territorio italiano di persone disarmate, di transito alla spicciolata, donne e bambini compresi. Che siano profughi o turisti non sono invasori, non vogliono con la forza delle armi conquistare e annettersi un territorio altrui.

Le definizioni false del linguaggio producono però distorsioni vere nella percezione degli avvenimenti, condizionando scelte e comportamenti.

Si svolge sull’uso del vocabolario la partita della libertà.

Compito di chi fa professione di lealtà alla lingua italiana è difenderla dalla falsificazione dei poteri di turno.

Di Fond. Erri De Luca27/03/2023

reblog: INQUISIZIONE 3:L’INQUISIZIONE ROMANA

Fisicamente

Torture, Bracieri, Roghi e Morte

Roberto Renzetti

Parte III: L’INQUISIZIONE ROMANA

DA SAVONAROLA AL CONCILIO LATERANO V

Sei peggio delle bestie, sei un mostro ed un luridume. Vergognosa meretrice. Bordello. Così predicava sul finire del Quattrocento dal pulpito del Duomo di Firenze il domenicano Girolamo Savonarola dirigendosi alla Chiesa, alla Curia (meretrice di Babilonia) ed ai costumi corrotti dilaganti anche tra i tiranni laici come i Medici. E durante la Repubblica, instauratasi con l’esilio di quest’ultima famiglia, pretese per chiunque l’avesse voluta far ritornare al potere la pena di morte perché i tiranni meritano di essere fatti a pezzi, senza fare peccato. Invocò inoltre l’alleanza con la Francia di Carlo VIII per estirpare la corruzione. Fu oggetto di tentativi di corruzione da parte dei Medici che gli offrirono molto denaro e da parte del Papa Alessandro VI Borgia (successore di Innocenzo VIII) che gli offrì la porpora…

View original post 29.395 altre parole

reblog con dedica: Luce eterna (Morten Lauridsen 80) dal blog La regina gioiosa

dedico questo pensiero musicale che ho conosciuto grazie al blog di Claudio a Curzio Maltese, uno dei pochi giornalisti che avevo ancora l’autentico piacere di leggere. Che la terra gli sia lieve

la regina gioiosa

Morten Lauridsen (27 febbraio 1943): Lux æterna per coro, organo e orchestra da camera (1997). Los Angeles Master Chorale e Los Angeles Master Sinfonia Orchestra, dir. Paul Salamunovich (1927-2014).

  1. Introitus
  2. In Te, Domine, Speravi
  3. O Nata Lux
  4. Veni, Sancte Spiritus
  5. Agnus Dei – Lux æterna

Morten Lauridsen

View original post

reblog: Partita a scacchi contro la morte — Aritmie

Gabriele d’Annunzio e San Francesco d’Assisi – Andrea Rossi Benché il nome di Gabriele d’Annunzio rimandi con una curiosa assonanza all’arcangelo dell’annunciazione, è fuori di dubbio che il poeta abruzzese non avesse l’aureola; per una parte della vita ebbe quantomeno le ali, è vero, ma non già fatte di piume e penne. Non è dunque […]

Partita a scacchi contro la morte — Aritmie

reblog : Circa gli insulti — Fondazione Erri De Luca

A chi mi insulta posso far sapere: ”che sta perdenn’ o tiempo e ‘a serenata”.

Su Internet è diffusa l’usanza dell’insulto. Senza arrivare alla calunnia e alla diffamazione, per le quali si procede con querela, è diventato normale trovare nei propri profili una sequenza di maledizioni anonime.Naturalmente c’è il termine inglese pronto all’uso con la sua definizione che non definisce: haters. Con il verbo to hate, odiare, si classifica una serie…

Circa gli insulti — Fondazione Erri De Luca

reblog: «Il cielo convesso» di Laura Chiarina

Laura Chiarina

foto dal web

Il cielo convesso
questa notte gonfia
indulgono
alla distrazione;

non c’è dolore
in un sospiro vago:
semplicemente
mancano le stelle.

Si è già patito
per il confondere
(e scorrere)
la polvere del tempo frusto
con la polvere dei morti
e dei non viventi.

LauraChiarina

all rightsreserved – 2015©

View original post

reblog da Pangea: Bruna Piatti, la scrittrice scandalosa che non ha neanche una voce su Wikipedia

Sarebbe ora di dare a Bruna Piatti quello che è di Bruna Piatti. È lei l’autrice de La Parmigiana, un romanzo che nel 1962 fu un vero caso letterario, fece scandalo, vendette più di mezzo milione di copie e da cui venne tratto anche un film diretto da Antonio Pietrangeli con Catherine Spaak. 736 altre parole

Bruna Piatti, la scrittrice scandalosa che non ha neanche una voce su Wikipedia — Pangea

reblog: Un metaverso di deficienti —

dal blog Parola Aperta, Aldo Maria Cupello fa un’interessante riflessione sull’impiego disumanizzante della tecnologia con cui i paperoni del progresso fanno affari d’oro. Se non limitiamo l’uso sconsiderato di questo strumento peraltro indispensabile in campo medico strumentale le conseguenze a mio avviso potranno essere nocive e creare devianze mentali soprattutto in bambini e adolescenti che non riusciranno più a scindere tra reale e virtuale. Restiamo umani, coi nostri piccoli grandi problemi quotidiani, e non robotizziamoci.

Quattro chiacchiere (non tanto) comiche sul metaverso Questo siamo, dei deficienti. E no caro lettore, non fare quella faccia; è così. E ti dico anche il perché.Mi sono accorto di esserlo quando, qualche giorno fa, ho parlato con una ragazza. E no, non ho detto nulla di compromettente o perverso, qualora te lo stessi chiedendo. […]

Un metaverso di deficienti —

reblog: In Limine — Imperfetto Siciliano

un blog in cui mi sono imbattuta per caso, e devo dire con piacere, di un artista i cui lavori sono il risultato di attente osservazioni e utilizzo di materiali naturali, di essenzialità di forma e stile e anche di rivisitazione in chiave moderna di antiche tradizioni. Oggetti che portano indietro nel tempo, quando la plastica non esisteva e non aveva ancora invaso e inquinato il pianeta. E poi sono anche belli a vedersi.

C’è un luogo preciso nello spazio geografico che segna un passaggio, un cambio di materia. Un confine che scrive la separazione tra terra e mare: è la Costa.  Lì, dove la superficie della materia solida si trasforma in acqua, ci soffermiamo in limine, sul punto da cui diparte “l’oltre”. E in cui si incontrano due […]

In Limine — Imperfetto Siciliano