Da un’immagine che pareva costruita sono risalita alla storia vera di questa particolare città che ha avuto vita breve. Tutto iniziò nel 1908 quando in un’area vicina alla cittadina di Luderitz in Namibia fu trovato un diamante. La zona in questione era all’interno dell’inospitale deserto della Namibia meridionale, non distante dall’Oceano Atlantico. In poco tempo scattò la corsa alla fortuna e la città si popolò di ricercatori coi loro famigliari che incontrarono enormi ricchezze. In breve tempo si sviluppò una città, Kolmanskop appunto, in stile bavarese, dotata di un ospedale, scuole, una centrale elettrica, un teatro, un casinò, un bowling e una sala da ballo; si costruì perfino il primo tram su suolo africano. Nonostante il sito fosse inospitale , la città si espanse finchè nel dopo guerra, a partire dall’inizio degli anni ’50, la vena diamantifera si esaurì e lentamente la città si spopolò. Nel 1956 l’ultima famiglia lasciò la città cedendola al deserto.
Le tempeste di sabbia sono molto frequenti ed è inesorabile l’avanzare del deserto che è stato solo in parte ostacolato dalle costruzioni. Le dune hanno praticamente invaso le case, dove ancora permangono gli infissi e qualche suppellettile. L’erosione della sabbia che il vento spinge con forza ha esercitato una compresione sui muri, rimodellando addirittura l’architettura delle strutture.
Oggi viene considerata tra i 42 luoghi abbandonati più belli del mondo e la si può definire una “città fantasma” divenuta attrazione turistica di nicchia , resa più celebre dal film Il Re è vivo, diretto da Kristian Levring nel 2000 e interamente girato in questa città. E’ un luogo di grande fascino e suggestione, specie quando è coperta di nebbia, e stimola la curiosità di molti fotografi che sfidano le avverse condizioni climatiche per sfruttare l’atmosfera surreale, in caso di nebbia anche spettrale. E’ senza dubbio una testimonianza della sfida tra la natura e l’uomo, il quale è ovviamente destinato a soccombere.
(Tutte le foto sono tratte dal web)






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