[…] Credere di conoscere un’anima senza abbracciare strette le sue notti fredde e buie e i suoi giorni più complessi e più festosi è convincersi di aver conosciuto una città restando seduti su un paio di corse del trenino turistico. Solo passeggiando lentamente le sue strade più interne, periferie e vicoli, con gli occhi spalancati ai quattro punti cardinali, entrando nei cortili di antichi palazzi e nel cuore del suo patrimonio più intimo, scoprendo particolarità che la rendono unica, assaporando aria e colori, umori e profumi. Solo così si può arrivare a capirla e decidere se dedicarle un pezzo di cuore, se abitarla tutta o arrivare a considerarla lontana dall’immagine che ci si era costruiti. Mai arrivare a conclusioni dalle prime impressioni che possono trarre in inganno, una sola pagina di libro non fa l’intero testo. […]
Daniela Cerrato

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