una pagina non fa libro

[…] Credere di conoscere un’anima senza abbracciare strette le sue notti fredde e buie e i suoi giorni più complessi e più festosi è convincersi di aver conosciuto una città restando seduti su un paio di corse del trenino turistico. Solo passeggiando lentamente le sue strade più interne, periferie e vicoli, con gli occhi spalancati ai quattro punti cardinali, entrando nei cortili di antichi palazzi e nel cuore del suo patrimonio più intimo, scoprendo particolarità che la rendono unica, assaporando aria e colori, umori e profumi. Solo così si può arrivare a capirla e decidere se dedicarle un pezzo di cuore, se abitarla tutta o arrivare a considerarla lontana dall’immagine che ci si era costruiti. Mai arrivare a conclusioni dalle prime impressioni che possono trarre in inganno, una sola pagina di libro non fa l’intero testo. […]

Daniela Cerrato

Città Ideale, Pittore dell’Italia centrale (già attribuita a Luciano Laurana), 1480-1490 (?)

Zampillo

Dal beccuccio di ottone ossidato
acqua scende lenta, zampilla
dalla fonte e qualche stilla
schizza sul bordo della vasca

rinfresca i colombi accaldati
che grugano e vanno zigzagando
pare si muovano rallegrati
dalla frescura e quasi danzando

salutano la fontana della piazza
antico sollievo fra odorosi tigli
impettiti e schierati a contornare
le bancarelle del mercato rionale

che la domenica lascia spazio vuoto
silente e religioso, benefico riposo
in cui il traffico  meno sostenuto
offre miglior respiro e se occhi poso

sulla prospettiva del largo alberato
pare quasi si accenda la memoria
di quando la città aveva più fiato
e la pedalata era d’uso, obbligatoria.

Daniela Cerrato, 2017

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Tra stelle natalizie e filanti

Quasi smesse le maschere
di quest’ultimo carnevale
nelle vie del centro
ancora le luci di natale
-se le saran scordate?-
eppure scendono a penzoloni
sulle teste dei pedoni
indaffarati nel via vai
più o meno moscio
struscianti contro vetrine
spaccianti dubbie offerte
urto di ombrelli aperti
su marciapiedi quasi monoposto
uno schizzo di pozzanghera
da un’auto impudente
pur merita un’imprecazione
lanciata nel vuoto
e un uomo di mezza età
trasandato e fuori senno
quasi stravolto urla ai passanti
“Fermate il mondo voglio scendere”
lo guardano attoniti in silenzio
io proseguo e sorridendo penso
non è poi così strano
chi non l’ha mai desiderato?

Daniela Cerrato,2017

Dipinto di Gabriele Münter,artista tedesca, (1877-1962)

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Vicoli

Vicoli
capillari vitali
di una città
ove forti sentori
si uniscono al gergo
simile a cantilena
stretti passaggi
dai nomi curiosi
che rimandano
a ideali romantici
trattengono il tempo
che invece scorre
più veloce
nelle larghe arterie
ove i connotati
perdono parte d’identità.
Nei vicoli antichi
scorre un passato
che diviene respiro,
tradizione e orgoglio
di autoctone leggende
conosciute dai muri
che quasi si baciano
tanto son vicini.

Daniela,2016

Nella foto “Vicolo Baciadonne” di Città della Pieve

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