Un’amico immaginario una follia? Pensaci su
prima del giudizio, facile la lingua nel dire
ma con tanti umani al mondo serve un fittizio?
Certo si può trovare un accordo che non pieghi
l’uno o l’altro al frequente compromesso,
chè se capita troppo spesso non è più intesa
ma continuo aggiustamento di chi più debole
ha il momento. Non è facile ascoltare se sai
che l’altro è sordo ad ogni altrui fiato, e dire
tanto meno, se riponi intimità in un grammofono.
T’affidi allora a quel nome che sai, segreto e caro,
estinto, inventato, sempre presente pur se afono,
non conosci la sua voce, ma nel silenzio denso
con attenzione puoi udire una sua risposta in chiaro.
Non è poi fuori norma, si parla pure ai sassi grezzi
con la certezza che non faranno mai pettegolezzi.
– Daniela Cerrato
collage artistico-digitale di Julien Pacaud,Imaginary Friends I, 2018
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