Pochi particolari immutati
da quando altri occhi s’affacciavano
alla finestra che oggi, aperta, offre
medesimo fronte, ma il cielo…
sembra, ma non è più lo stesso e in medesimo divenire
alberi cresciuti, taluni mancanti, abbattuti,
fragili corpi trapassati con sogni, ideali, pulsioni
innamoramenti, passioni intense, sensualità,
amorevoli sussurri, gioie e sospiri anch’essi estinti.
Tutto sepolto sotto strati d’un tempo remoto,
in buona parte sconosciuto che provo ad inventare
da qualche ritratto appeso che pare suggerire
e mentre anche l’oggi rapido si defila,
catturo ogni intensità e inspiro aria
da questo luogo intriso d’antica sostanza.
Nella stanza il profumo di storia non stantìa,
di mobilia che racconta quanto preziosi libri centenari,
trapelano umori ancor vivi da spesse pareti
attraversate da leggende, da presunti fantasmi,
da uno scricchiare che pare lamento
si amplifica l’emozione, si rinnova il cimento
di fantasticare con pieno favore dei sensi
sui dettagli carichi di un passato lontano,
che desidero a volte fosse anche il mio.
– Daniela Cerrato, 2017
Tag: immaginazione
Sogno di terre lontane
Impossibile non perdersi
nei viaggi improvvisati
dei sogni notturni,
ogni volta è un gioco,
un’avventura, è libro illustrato
di favole che prende vita.
Ho come unica guida il fioco suono
di un flauto, appena percepito,
che accompagna i miei sandali
meravigliati, sospinti su suoli
mai percorsi prima, molte volte
immaginati, forse desiderati.
Nessuna meta, è un vagabondare lento,
attento, ogni incontro si fa sorpresa,
tra mercanti, faccendieri, artisti
pelli diverse, sangui misti,
mosaici di emozioni che si compongono
strada facendo, andando, osservando.
Terre lontane che si rivelano
nei loro profumi indigeni,
di spezie, incensi e intensa vita
e ogni volta un nome, un dettaglio,
un volto, una stoffa, entrano a far parte
della memoria, sì che li riconoscerei
uno per uno quando desta li configuro,
ed ogni angolo laddove scorto
potrebbe divenire rifugio vero
da questa realtà misera che perde corpo.
– Daniela Cerrato, 2017
Art by Andrey Remnev
Dialogo con chi non c’è
Parlo a te
che non sei qui,
ma ti immagino
seduto innanzi
a scrutare
la mia anima
e il vuoto che lasciasti.
Benigna con te
non fu la sorte,
ti privò di futuro,
spezzò i sogni
tuoi e miei
che si stavano unendo.
Mi vedi cambiata,
di certo il dolore
da allora interruppe
il mio sorriso più vero,
la vita m’è scorsa
tra vari tentativi,
alcuni oggi risibili
di trovare un perchè, un dopo,
la quadratura del mio cerchio;
lo sai, non son mai stata
buona a mentire, perciò credimi
quando da lassù mi senti dire
che mi manca ancora adesso
la precisione del tuo compasso.
Ed ora parla tu, chè la tua voce
le esatte geometrie già ricompone.
Daniela Cerrato, 2017
Photo by Jan Svoboda
Senryu 22.05
Becco di pietra,
in ricordo d’un volo
immaginario.
Daniela Cerrato, 2017
_____________Pablo Picasso, Bird’s Head, 1950______________
Immagino
Morbidamente tra luci ed ombre
delineate da deboli raggi
armoniche conche di più colori
destano molteplici aneddoti
legati a legame inscindibile
tra uomo e natura, ma non solo,
ad esame come dir…più virtuoso
s’immagina tavolozza già pronta
a pittar su tela similare impronta.
Daniela Cerrato, 2017
Photography by ©Randall K. Roberts dal blog di katniss2016.wordpress.com
Volo leggero
Su tua immagine
mi attardo
in volo leggero
da lì mi perdo
tra vari pensieri
poi nitido ritorni
e con novella luce
risulta facile
fotografarti a mente
chino su foglio
a tracciar pensieri
in libera sequenza
oggi come ieri
senza i quali
non so stare senza.
Daniela Cerrato,2017
Art by Ruben Ireland
Astrazione
Come capitan Nemo
immersa nel blu
dell’abissale fluido
osservo il mondo
così distante
che appare meno brutto,
dal blindato nautilus
che mi fa da guscio
alla stregua di un pesce
mi perdo ogni percezione
spazio temporale
e navigo solitaria
con la sola mente
in un mondo capovolto
che offre il senso
di raggiunta libertà
la capacità
di non toccare terra
la possibilità
di non udire voci
ma vibrazioni
quasi impercetibili.
Ma s’intravede troppo
la luce ancora filtra
troppa realtà
che mi disturba
scelgo di scendere
ancor più in profondità
dove il buio regna.
Daniela,2016
Art by Hasu Ju
Come una vela
M’immergo
in acque
a me lontane
mi lascio attraversare
da questo vento improvviso
e senza luogo nè tempo
sogno dimensioni sospese
oltre i confini
del già vissuto
e di nuove vite
che verranno.
L’infinito
nella mente
come una vela
lasciata libera
di andare.
Daniela,2016
Michael Kahn Photo
Sirena
Emergi dalla spuma frizzante
tra spire di vigorose onde
che s’aggrovigliano
mutevoli e senza sosta
in liquido divenire
fluttui con esse
con delicate movenze
e con rapido gesto
magicamente ti addossi
al più alto frangente
sostegno della tua figura
di canora seduttrice
figlia del mare e della leggenda
che ti narra ladra tentatrice
dell’umano desiderio mai sazio
e come sei comparsa dal nulla
a corpo ignudo mostrare
quale piacevole abbaglio
t’inabissi inghiottita
dalle umane immaginazioni.
Daniela ,settembre 2016
“Sirena su onde “opera di Napoleone Martinuzzi,1930
Il fascino della notte
La notte
oscura ogni cosa
le sagome
perdono i dettagli
assumono foggia imprecisa
le ombre si allungano
deformando l’aspetto
sino a divenire
sospette,inquietanti,
la magia conquista
il fascino ammalia
la nostra mente
che muta d’istinto
osa immaginare
ciò che la luce
non permette
crea proiezioni
dei pensieri più segreti
sulle ali della fantasia.
La notte suggerisce
noi componiamo.
Daniela,agosto 2016 ———- Photo by Brassai —————