Stato brado


Nacqui selvaggio
e fiero del mio stato
vago nella bellezza
di boschi e praterie,
tengo il passo o galoppo
per un piacere ch’è soltanto mio,
non per gareggiare
nè per vantare mia prestanza.
Hanno tentato di catturarmi
ma ho schivato il lazo,
son stato  più scaltro di coloro
cui non cederò mai, nemmeno
per carezza che vela cappio mortale.
Nessun uomo può farmi provare
la mia vera natura,
così come la intendo e vivo;
vado dove c’è vento e coraggio,
senza carezze e strigliate di fino,
e se proprio dovrò morire,
vorrei non fosse per mano umana
come per alcuni della mia specie,
abbattuti perchè azzoppati,
o triturati in un insaccato
appeso a stagionare.
Sono nato libero, tale voglio restare.

Daniela Cerrato, 2017
P.S. Naturalmente apprezzo tutti coloro che amano questi splendidi animali e vivono con loro un rapporto davvero speciale.

Disegno di Giorgio De Chirico

Horse on the shore of a lake via Giorgio de Chirico

Fabbisogno

A contrastare incidenze
di ronzii, frastuoni e lai
d’intollerate frequenze,
e l’insana più tumultuosa
centrifuga di pensieri
che letizia d’animo fiacca,

c’è la semplicità d’alcuni istanti
di sospensione, boccaglio
a cui m’appiglio, aria fresca
che inalo a ingordo respiro;
un cercar libertà che sorvola
quel ponte tra realtà e sogno,

ove di mente il vagabondar lice
solo in amene spensierate novelle,
ch’al nero e grigio voltan le spalle.
E m’inebrio in tal felice delizia
impermanente, ma l’antico detto dice,
e qui l’adatto, che per ogni nequizia
il poco ma buono è già fabbisogno.

Daniela Cerrato, 2017

(Immagine da pinterest)

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Volteggio liberatorio

Ed infine
quando ogni voce
ha oltrepassato le pareti
e s’è dissolta ogni eco mentale
riesco ad udire quei pensieri
solo miei che affiorano
chiari come i battiti
del cuore che s’acquieta,
come mare che le acque placa
Passata burrasca,
fin dove si spingono
i sogni slegati
divaga la mente mia
e di leggerezza si nutre
quale farfalla che gode
del suo volteggio liberatorio.

Daniela Cerrato,2017

Artwork by Esther Sarto

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Sollevami

Sollevami
dalla gravità
che mi trattiene
dal monocromatismo
di tristi realtà
conducimi su scie
di arcobaleni
dove pioggia
diviene colore
che cadendo rimbalza
sulle piume
dei minuscoli colibrì
incantatori alati
tinti di gioia
che volteggiano
nell’azzurrità
ove anche il sole
sorride divertito.
Conducimi
ove i prati
sono tempestati
di petali multicolori
nei fondali profondi
di mari corallini
variegati da sciami
caudati e iridescenti
che risalgono
verso la luce.
Dietro quel velo
di nostalgico oblìo
la spensieratezza
attende libertà nuova
note allegre da solfeggiare
sullo spartito della vita
mestamente mantenuta
dagli umori terreni.
Riuscirci insieme
sarà assai più facile.

Daniela,2016

______ Art by  Krisztina Csaladi

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Astrazione

Come capitan Nemo
immersa nel blu
dell’abissale fluido
osservo il mondo
così distante
che appare meno brutto,
dal blindato nautilus
che mi fa da guscio
alla stregua di un  pesce
mi perdo ogni percezione
spazio temporale
e navigo solitaria
con la sola mente
in un mondo capovolto
che offre il senso
di raggiunta libertà
la capacità
di non toccare terra
la possibilità
di non udire voci
ma vibrazioni
quasi impercetibili.
Ma s’intravede troppo
la luce ancora filtra
troppa realtà
che mi disturba
scelgo di scendere
ancor più in profondità
dove il buio regna.

Daniela,2016

Art by Hasu Ju

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Urlo in libertà

E’ onda lieve nel cielo
la curva che dal basso
pare proiettata verso l’infinito.
Eppure lassù
ove pare interminabile
il possente verticalismo
c’è un colmo adatto
a spalancare le braccia
ed urlare a tutto fiato
il tuo nome nel vento.
Potrebbe apparir banale
ma il cuore accontento.

Daniela,settembre 2016

“Architecture wave” by Annk on Flickr

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