Semplici pensieri

Gli sfavillanti colori del tramonto
sul mare che fluttuando ne espande
il tono sanguigno sono fonte generosa
di trascinante vigore emotivo

dalla terrazza ancora calda di sole
lo stupore inizia a mescolarsi
al bisogno di un oscurità
più intima e mollemente taciturna

con o senza luna piena la sera scorrerà
tra i sentori delle prime fioriture
che profumeranno la notte,

lillacea e aranciata sarà l’aurora
che con le sue dita affusolate
ci accarezzerà nel nostro domani.

Daniela Cerrato,2017

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Tra stelle natalizie e filanti

Quasi smesse le maschere
di quest’ultimo carnevale
nelle vie del centro
ancora le luci di natale
-se le saran scordate?-
eppure scendono a penzoloni
sulle teste dei pedoni
indaffarati nel via vai
più o meno moscio
struscianti contro vetrine
spaccianti dubbie offerte
urto di ombrelli aperti
su marciapiedi quasi monoposto
uno schizzo di pozzanghera
da un’auto impudente
pur merita un’imprecazione
lanciata nel vuoto
e un uomo di mezza età
trasandato e fuori senno
quasi stravolto urla ai passanti
“Fermate il mondo voglio scendere”
lo guardano attoniti in silenzio
io proseguo e sorridendo penso
non è poi così strano
chi non l’ha mai desiderato?

Daniela Cerrato,2017

Dipinto di Gabriele Münter,artista tedesca, (1877-1962)

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Occhi spenti

Una vita a occhi spenti
digiuna di luci ed ombre,
in cui si affidano emozioni
a suoni voci profumi odori
a vibrazioni e sensazioni tattili
che si affinano a dismisura
iperattività da compensazione;
ciechi si nasce o si diviene.
Il valore immenso
di un dono prezioso
è scontato se presente
ma in perenne oscurità
la bellezza della vita
è deturpata dall’assenza
di visioni emozionali,
forzatamente immaginate
attraverso occhi altrui.
Quale rassegnato tormento
l’ammirazione negata
di un’arcobaleno,un sorriso
un’alba, un tramonto,
di varietà e specie
dell’immensa natura,
di un volto innamorato
altri occhi da guardare
in cui non poter affogare.

Daniela,novembre 2015

Emozioni e suggestioni

Le luci della notte
raddoppiano il fascino
del borgo antico,
attraverso un percorso
articolato da saliscendi
e arcate centenarie,
dove al chiaror di luna
si scorgono lunghe ombre
di alte mura in pietra
sul selciato a bassi gradoni.
Riecheggia nella mente
il suono di carri
di cavalli al galoppo
transitati nei secoli,
brusii e rumore di passi veloci
di persone avvolte in manti scuri;
sprazzi di vita lontana
visioni di un passato immaginario
ricostruito nei pensieri.
Alla luce del giorno
il luogo si colora di vita
e di rossi gerani che ricadono
dai davanzali delle finestre,
mostra la sua energia e bellezza
e diviene realtà pulsante
tra botteghe artigiane colme
di succulenti prodotti gastronomici
dove la gola sovrasta l’occhio.
C’è unicità anche nei volti sorridenti
di anziani seduti in piazza,
scrigni di aneddoti da raccontare
testimoni di storie vere o leggende,
ponti tra passato e futuro
in un presente che resiste
ai radicali mutamenti.
Daniela,22 settembre 2015