Haiga “Tinto”, da una fotografia di Tiferett

Stondato il bordo,
sfizioso cristallo
dal diabolico manto,
desiderio e provocazione
fuoco che divampa,
bollente spirito di vino corposo,
infìdo amabile Bacco, impresse
su trasparenza fiamme di rossetto,
unghie laccate rosso china
sole che tramonta, calda l’atmosfera
ammicca la luna a noi vicina.
Un brindisi alla notte scura
misteriosa che ci attende;
capricciosa e prematura,
spudorata una spallina scende.

Daniela Cerrato, 2017

“Tinto, emozione pura” foto di Tiferett  (https://tiferett.wordpress.com/2017/08/07/tinto-emozione-pura/)

Tinto, emozione pura Tiferett

Ekfrasis, su fotografia di Tiferett

La luce vive
gli estremi ritagli del giorno
segnati da imperturbabile quiete
e  descrive,

abbandonandosi languida,
l’abbraccio della sera.
Placidamente attende
l’ accresciuta oscurità
nel grembo della terra
che raccoglie il lacustre specchio;
da lì le note più romantiche

saliranno verso la luna
che intenerita,
favorirà l’opportuna situazione
per intimità sospirate e tremanti,
audaci complicità di cuori amanti

attratti da sì velata seduzione.

Daniela Cerrato, 2017

Foto di Tiferett “La luce vive”  da https://tiferett.wordpress.com/2017/07/21/la-luce-vive/

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La risposta della Luna

( I versi di una nota canzone recitano :  “Se c’è qualcosa che non ti va, dillo alla luna…” )

E la luna, chiamata in causa
un’altra volta, sciolse
il suo silenzio e disse:
” Ed io, da tempo immemorabile
carica di desideri riflessi,
sento il peso dei secoli, dei pianti
di tanti cuori accesi, come ceri,
spenti dal vento o dal tempo,
e a pensare a fiducie in me riposte
che non hanno avuto risposte
l’animo mi duole, poichè in fondo,
non sono mica come credete a tutto tondo!
Limitata son pur io che dell’universo
possiedo un posticino ch’è un punto perso”

– Daniela Cerrato, 2017

 

Riporto qui in calce il testo della canzone di Vasco Rossi “Dillo alla luna”, 1989

Guardami quando mi parli
guarda se è vero…
Guardami quando mi parli,
guarda se tremo…
Smettila di parlare
guardando il muro,
e se qualcosa mi devi dire,
dimmelo duro!
Guardala in faccia la realtà
e quando è dura…
sarà sfortuna, sfortuna…
Guardala in faccia la realtà,
è più sicura
guardala in faccia la realtà,
è meno dura,
se c’è qualcosa che non ti va
dillo alla Luna…
può darsi che “porti fortuna”!
Dillo alla Luna…
Guardami in faccia quando mi parli
se sei sincera,
se non mi guardi quando mi parli
non sei sicura…
La voglio in faccia la verità
e se sarà dura
la chiamerò sfortuna.
Maledetta sfortuna!

Desidero

Desidero che a cullarmi
stanotte sia la luna,
sorella muta, dea lucente,
seminascosta tra coni d’ombra
di nuvole che s’intersecano
nella volta spenta.
Desidero osservare con lei
dall’alto del suo alloggio
sospeso, quello che da quaggiù
si defila, quell’oltre sconosciuto
che per alcuni è un niente
per altri è immensità in cui
si anela fuggire. Esausti.

– Daniela Cerrato, 2017

Scultura di Rogerio Timoteo

Rogério Timóteo

Occhi di luna

Dedico a te questo sussurro serale
ai tuoi occhi che ci scrutano
inespressivi da un tempo ancestrale
osservano quest’ombra di mondo
sempre più acciaccato e dolente
perso nella sua stessa deriva
angosciante e triste seppur animato
dal parziale pulsare ancora sincero
di amori e propositi giusti e sani,
tu ci guardi ed impassibile rimani
a rischiarar lingue di Terra
influenzate dalla tua presenza
chissà che pensi di questa umanità
che dal tuo mistero trae da sempre influenza,
tu che sei bontà paziente,sorella di questa gente
un po’ strana che a te rivolge
canti ed inni pensieri e sospiri
chissà se sorniona sorridi, se ti adiri
o con pietosa dolcezza accarezzi
i cuori timidi, quelli meno avvezzi
all’amor spavaldo e deciso,
chissà forse un tuo benevolo sorriso
darebbe loro maggior determinazione.
Ma non far caso a questa folle canzone
è solo frutto di evanescente pensiero.
Daniela Cerrato,2017

(Immagine da web)

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Bella oltremisura

Potente il tuo richiamo
cui non voglio sottrarmi
mi attendi su un fianco
pacata ad occhi chiusi
ornata di luna e stelle
l’allaccio è voluttuoso
tra innumerevoli desideri
liberi talvolta i più leggeri
oltre le ardite fantasie
mi conduci altrove
senza anticipare dove
sei inizio e fine
d’irrazionali regie
come aliante mi trasporti
verso vivi e morti
eternamente bella,
direi proprio oltremisura.
Unico neo lasciami dire
è quell’ultima tua stella
che ogni volta vedo svanire
il tuo tempo ,cara notte, poco dura.

Daniela Cerrato,2017

Dipinto di Wendy Malan

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Argentea

Ah, poter esser
come tu sei
argentea incarnazione
di luce riflessa
nella terrestre notte,
muovere fili luccicanti
ad ogni mio passo silente
e lasciarli scivolare
sugli amori in penombra,
imperlare i nudi corpi
con la mia eterea veste
e cogliere neonate emozioni
dai loro animi entusiasti
di vedermi presenziare
sotto forma di sfera o falce
al loro intimo banchetto
di cuori ardenti ristoratore
Daniela, 2016

Leonor Fini,”La donna Luna”,1955

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