Al di là, il mare.

C’è profumo  di remota estate,
sulla foto virata dal tempo,
nella scatola di latta color crema.
I bisnonni sapevano del mare
per sentito dire, era al di là,
da qualche parte, oltre le colline,
i loro figli qualche volta
l’han poi veduto, coi nipoti,
nelle poche uscite chilometrate.
La vacanza loro era la gita al fiume,
allora meno inquinato, generoso
di morbida portante, pescoso
con rive ancora ricche d’ombrosi
cappelli di salici, sotto i quali
s’affondava il morso nell’anguria,
e l’acqua scorreva alle ginocchia
inzuppando orli di succinte gonne
sollevate sulle gambe rinfrescate.
Per giovani focosi innamorati
le estati erano fughe meditate
tra terreni incolti e folte messi,
con steli duri puntuti e irriverenti
sulle schiene distese, fertili
come quella terra scura ;
sere di feste paesane, balere,
balli a palchetto, ove le danze
morigerate per pubblica mostra,
eran sospiri e maliziose intese
con la pagliuzza ancora in tasca
e l’innocenza arrossita sotto le tese.

Daniela Cerrato, 2017

(particolare da una immagine da me rielaborata)particolare

 

Estatiche azzurrità

Ci sono azzurrità che confondono
poichè si uniscono, si fondono
in una sorta di osmosi,
tanto che non è certo
ove stia l’una o l’altra materia.
Nella catarsi  entro cui
esse ti avvolgono,
ti perdi e poco importa
se volerai in mare
o ti tufferai nel cielo.
Le immensità danno pace,
liberano e anestetizzano
l’acuità dei dolori,
e tu, rapito di fronte
alla vastità, come quella
delle desertiche dune,
ti ritrovi granello sparso
tra tanti altri di siffatta
vita, e l’appartenenza ad aria
acqua e terra è tal meraviglia
ch’anche il fuoco non ti fa paura.

Daniela Cerrato, 2017

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Mare – di Giuseppe Lipparini

Dammi la bocca, ti voglio baciare; i tuoi denti hanno odore
di menta selvaggia e di rosmarino,
i tuoi seni mi pungono dietro la vesta sottile,
ti sento snodar come un serpe.
Tutta ti voglio baciare la pelle odorosa, fin dove
il cuor mi si sciolga, sentendo
sotto le labbra esalare, siccome da salsa conchiglia,
l’odor primigenio del mare.

Da “Le foglie dell’alloro” , raccolta di poesie di Giuseppe Lipparini , Ed. Zanichelli

_David Lynch e Isabella Rossellini fotografia di  Helmut Newton_

David Lynch and Isabella Rossellini by Helmut Newton

Dalla riva

Guardate bimbe care
quei triangoli sul mare
salutate con la mano
prima che siano lontano
osservate come il vento
sbuffa e muove quelle vele
le drizza le incurva
e spinge quegli scafi
nel loro andare oltreriva,
dalle nubi lassù in alto
sulle nuvole seduto
soffia Eolo divertito
e sapete che vi dico…
domani se il dio burlone
avrà ancora questo fiato
apriremo l’aquilone
che per ciascuna avrò comprato.

Daniela Cerrato,2017

Dipinto di Pietro Fragiacomo (Trieste 1856 – Venezia 1922)

pietro-fragiacomo-trieste-1856-venezia-1922

Nontiscordardime

un mare azzurro
senza lido nè onde
mai s’infuria ma splende
nei dì che sprizzano luce
scontorna e s’allarga
oltre aiuole e prati
qualche virgola  gialla
di tarassaco sparso
smorza omogeneità
dei minuscoli visi.
Infanzia fan ricordare
con quel nome così inciso
come poterli dimenticare…

Daniela Cerrato, 2017

Photo by bjs photography ( web )

by-bjs-photography

Sole alto

Sole alto…
nel giardino
si confondono
profumi e suoni
la calura attenuata
dal vento che timido
l’accarezza
è respiro d’estate
azzurri e verdi
tra infinite sfumature
marcate da generosa luce
guidano gli occhi.
Sogno ad occhi aperti
dinanzi questo mare
ormai lontani i deserti
e le asperità del cuore.

Daniela Cerrato,2017

Claude Monet,”Antibes seen from the Salis Gardens”

antibes-seen-from-the-salis-gardens-01-by-claude-monet

Calypso

Sgorgate o lacrime
sull’intristito volto
che d’eterna bellezza
è superfluo emblema
sfogate la rabbia
la profonda tristezza
per sì amaro destino
bruciate con umido sale
le ferite riaperte
ogni qualvolta
che un fiero sguardo
si abbandona nel mio
continuo è lo strazio
di veder ripartire
dal suolo di Ogigia
un paladino del cuore.
La sorte ha tessuto
per volontà divina
trama nefasta
per il mio povero cuore
occhi miei piangete!
nessuno potrà esaudire
il desìo d’eterno amore
del mio animo affranto
l’ amor che da lontano giunse
s’è mutato in dolente pianto
e se mia preghiera non valse
raggiungetelo almeno voi
calde lacrime sparse
nell’ostile mare agitato.

Daniela,2016

George Hitchcock, “Calypso” , 1906

calypso-olio-su-tela-di-george-hitchcock-1906

Tutto era lieve

Lieve si diffondeva
il suono della cetra
come le fioche voci
che sussurravano
preziose confidenze
sul finir della sera
il mare placido
e l’assenza di vento
cullavano il  cuore
e l’odore dei mirti
era unico antagonista
al salmastro profumo
di quell’aria settembrina
in cui amoreggiare
era dolce e unico pensiero.

Daniela,2016 ____ Dipinto di Alphonse Osbert ,” Ancient Evenings ”

alphonse-osbert-1857-1939-ancient-evenings-1908