Note di pochi accordi d’arpa e un sottofondo
di dolce effetto, eufonia che richiama natura
potrebbe essere il vento o un fruscìo di foglie,
s’unisce un gocciolìo d’acqua a intermittenza,
la sua cadenza ormai l’avverto sulla pelle,
a palpebre chiuse una luce chiara, intensa,
color latte, immensa si disperde ovunque
e null’altro vedo…
al pizzicar dolce di corde il corpo si distende,
dal centro alla periferia il malessere si disperde, lento
sta uscendo dai pori il veleno dell’anima incupita, indurita,
anche l’olfatto si fa tatto, apre le nari a effluvi aromatici,
si espande armonia, nascono visioni arabescate
di esotiche contrade, artemisia, ambra, vaniglia…
viaggio restando immobile, le sfumature musicali
mi trasportano, fluttuo con loro nell’aria
ondeggia la mia mente, si svuota, è libera.
L’armonia infusa è l’incanto, è qui l’ethos,
supplico il mio corpo – “non riportarmi nel caos”.
Ma non m’ascolta.
Daniela Cerrato, 2018
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