Credo che rimarrò fermamente decisa a restar aggrappata alle speranze, pur se a tratti appaiono stinte, sbiancate come eburnea materia da venti di umane follie, mi rifiuto di immaginare il tutto perduto, l’ecatombe spaventosa che seguirebbe alla violenta
risposta che inneggia a stragi evocanti un nefasto passato; il mio braccio non sventolerà
altro se non il drappo di pace, trattengo la rabbia sottopelle, reiniettata da poco, per gesti assurdi frutto di insanità mentali, proverei ribrezzo ad assomigliare anche da lontano a chi ha sete di rinnovata guerra e gioca pesante ad annientar la Terra.
Daniela Cerrato, 2017
Scultura di Alfred Boucher (1850 – 1934)
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