Non donarmi di fiori mazzo reciso
raccontami invece di quanta ebbrezza
il loro profumo ti ha intriso,
delle loro danze colorate mosse
dal vento, di loro petali a venature,
aperti o timorosi a catturare
o proteggersi da piogge e da calure.
Non donarmi ori nè pietre preziose,
chè le variegate trasparenze dei loro volti
sarebbero brutte copie vanitose
del trabecolato vanto di tue iridi radiose.
Non donarmi essenze barocche,
la penetrante intensità vaporizzata
cancellerebbe la fragranza delicata
della mia pelle, così come vorrei tu la percepissi
in suo pallore, sì che par figlia di solari eclissi.
Ti suggerisco, in caso tu voglia farmi un presente
di donarmi il tuo primo mattiniero sorriso,
e pur se non lo vedrò, tienilo a mente,
sarebbe per me il passe-partout dell’eliso.
Daniela Cerrato, 2017
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