Blanche e Luca

La casa era troppo stretta per i pensieri di Blanche, il profumo intenso di lavanda  e di mandarini era buono ma distraeva i suoi sensi che unitamente volevano abbracciare ricordi ben precisi. Si vestì scegliendo in pochi minuti dal guardaroba di ciliegio capi adatti alla giornata ventosa, sistemò fra i capelli raccolti un paio di forcine color tartaruga per frenare la caduta di due ciocche ribelli, indossò il cappello,  impugnò il bastone da passeggio che rassicurava la gamba destra cedevole e uscì di buon ora, quando i lampioni in strada sono ancora accesi anche se per poco e solo qualche focacceria è aperta a indicare il profumo del buongiorno. Si diresse senza soste verso l’area verde del lungomare incrociando poche anime allacciate al guinzaglio dei rispettivi cani che facevano da traino a svogliati bipedi. La panchina preferita da sempre accolse la leggerezza di Blanche, ormai erano vecchie amiche e tenutarie di confidenze scambiate in silenzio; si sistemò comoda con lo sguardo verso il mare e lasciò che i ricordi si rendessero più vivi, proprio come quel moto ondoso che stava osservando con un abbozzo di sorriso che le ringiovaniva il viso. Passò in rassegna istanti preziosi, coivolgimenti irragionevoli del cuore che le avevano dettato in gioventù pulsioni di vita anarchiche, lontane dalle regole imposte, amori durati anche poco tempo ma vissuti con tale intensità che permettevano ancora una nitidezza di dettagli apparentemente insignificanti. Sollevò d’improvviso il bavero del soprabito per una folata più intensa o per trattenere un ricordo più caro; “Buongiorno Blanche”,  disse qualcuno, ma lei per un attimo restò impassibile al richiamo, come rapita da una visione che non poteva tralasciare. “Buongiorno Blanche, sei tu Blanche vero ?” bissò una voce maschile. Lei si voltò e rimase perplessa nel credere ai suoi occhi, era lì, proprio lì, materializzato in piedi di fronte a lei il soggetto del suo freschissimo ricordo…
“Ti ricordi di me? sono Luca tu mi chiamavi Lù, ti ricordi?” È da tempo che non capito più qui, sto andando a Nizza ma ho fermato l’auto per una sosta giusto qui, cui son legato da piacevoli ricordi, che piacere rivederti, una fortuna direi. ma che ci fai qui sola di primo mattino a prender freddo? Posso offrirti un caffè così mi racconti di te prima che io riparta?”
Blanche era confusa, le pareva impossibile una tale coincidenza, si chiedeva come lui avesse fatto a riconoscerla dopo tanti anni; di fatto lei aveva istantaneamente riconosciuto il viso di Luca, la fisionomia non era cambiata se non per i capelli completamente bianchi e meno folti. Bisbigliò un si imbarazzato per la sorpresa. Lui le prese la mano e l’aiutò ad alzarsi e si incamminarono verso il bar più vicino dove trascorsero una buona mezz’ora. Aveva iniziato a piovere e lui le diede un passaggio sino a casa salutandola poi con i convenevoli del caso. Lei rientrò con animo inquieto e al tempo stesso gioioso, si era realizzato un sogno, quello di poter rivedere un amore del passato che le aveva scombussolato non poco un paio di estati remote. Dopo aver smaltito un poco di agitazione decise di chiamare Marta, sua sorella, che abitava a Genova da anni ma erano sempre in stretto contatto telefonico per ogni evenienza e confidenza.
Prese il cellulare e vide tre chiamate perse di Marta, l’ultima di pochi minuti prima. Fece il numero e al ciao di risposta iniziò a tempestare Marta con la notizia dell’incontro fortuito con Luca con un impeto che non lasciava spazio alla sorella di interloquire. Solo dopo essersi liberata di quanto aveva da dire domandò a Marta ” E tu per quale motivo mi avevi chiamata?”
“Blanche, temo che tu abbia sognato perchè vedi, ecco, il motivo per cui ti avevo chiamata era per dirti che ho visto affisso proprio ieri sera, per puro caso, l’annuncio della morte di Luca. È mancato due giorni fa, oggi c’è il funerale, mi spiace tanto…pronto Blanche ci sei ? “…

-Daniela Cerrato

Photo by © Henri Cartier-Bresson

© Henri Cartier-Bresson.jpg

Autore: Daniela

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29 pensieri riguardo “Blanche e Luca”

    1. la foto di Bresson mi ha dato lo spunto per una storia che rimane in sospeso. Spesso quello che viviamo lo paragoniamo a un sogno, la vita nei suoi imprevisti può essere strabiliante e un attimo dopo infida…ecco questi pensieri mi hanno dettato il racconto. Grazie Marcello
      ps: non ho sorelle per cui non so se hanno l’abitudine di guastare sempre tutto 🙂

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      1. Poi aggiungo che le storie di “fantasmi” sono delicate da narrare…l’alba al mare, il vento, la salsedine…le presenze… e poi la costa azzurra…un bellezza che s’apparenta alla morte…hai scritto un gioiello.

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  1. Un racconto che inizia tra gli odori ed i colori: mandarino, lavanda, ciliegio, la brezza marina. In maniera briosa ci conduce in una malinconia vivace e suggestiva scritta con un bel ritmo che è un piacere leggerti. Peccato poi ti sia fatta soggiogata da un finale scontato come se avessi sul finire una gran fretta di concludere. Puoi fare di meglio, ne sono convinto.

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      1. la tua è una osservazione che ritengo cara, sarei assurdamente autolesionista se non accettassi consigli e critiche. Volevo solo dire che non sono molto convinta di saper inventare di meglio, però ti prometto che ci proverò, anche se mi sento più vicina alla poesia che alla prosa

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  2. Splendida Daniela! Sospesa nel vuoto di un tempo che fu, sospesa tra ricordi e finzione (ciò che io definisco “Lucida Follia”, che conosco bene, quando il cuore fa male e i ricordi bussano alla porta del cuore per paura che scappino, e si confondono tra ciò che è stato, ciò che corremmo fosse stato, ciò che sogniamo…)
    E la tua Blanche è un pò la Blanche di Tennessee Williams, sospesa tra la malinconia e il rimpianto.
    Splendida, ti abbraccio!

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  3. Un’emozione infinita. Anch’io mi sono commosso. Un racconto delicato, nostalgico, anche e soprattutto romantico, ben descritto, fluido, che si legge sull’onda del pensiero. Un sogno che si materializza. Non importa che Luca sia scomparso, perché è sempre e sempre sarà nel cuore di Blanche. Luca è vivo e la sua apparizione… forse un fantasma ma soprattutto io l’ho vissuto come un amore che si fonde col sogno e s’incarna nell’anima di Blanche con maggiore forza. Bellissimo, Notevole, notevole, cara Daniela. complimenti.

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