Vita consumata

Quattro centimetri di lapis, mina azzurro medio,
la marca più non si legge, mangiata dal temperino,
mingherlino ti ritrovo solitario mozzicone
parte d’una serie disfatta di fiammanti colori
rimasto solo in una scatola  a  grandi fiori .
D’arte primigenia rechi ancora il profumo
quando il disegno era anche scacciapensieri
di una bimba dai mille desideri che coi segni
creava vastità di cielo e mare tratteggiati.
Quante volte le labbra socchiuse avrai solleticato
per sfizio, in frammenti di tempo pensierosi
persi per viaggi fantasiosi in realtà astratte,
prima di sfogare l’impeto sul foglio pronto
a raccogliere idee, ora normali ora bislacche.
Chissà da quanto attendi il tuo ritrovamento
per sorprendere i miei ricordi secretati,
polverizzata è la tua mina come gli anni miei
fuggiti per incanto, sei simpatico moncone
di fanciullezza corsa via in quei disegni
che sporcavano di vita le dita e anche i panni.

Daniela Cerrato