Giochi di bimba- Le Orme

Giorni fa, rispondendo a un commento, non ricordavo il titolo di un brano che più o meno undicenne gettonavo spesso nel jukebox di un bar di Gignod, una piccola località della Valle d’Aosta dove trascorsi ben tredici estati (con tanta voglia di mare….ma pazienza, questa è un’altra storia… ). Il brano delle Orme, gruppo di cui ho perso poi l’evoluzione, l’ho scovato con una piccola ricerca in rete; è Giochi di bimba, una melodia un po’ cantilenante e un testo che racconta il passaggio di una ragazza all’età adulta, con sottintesi che allora sicuramente non comprendevo. L’ho riascoltato proprio per rinverdire certi ricordi e sinceramente mi risulta ancora un buon brano.

Come d’incanto lei s’alza di notte,
Cammina in silenzio con gli occhi ancor chiusi
Come seguisse un magico canto
E sull’altalena ritorna a sognare.

La lunga vestaglia, il volto di latte,
I raggi di luna sui folti capelli.
La statua di cera s’allunga tra i fiori
Folletti gelosi la stanno a spiare.

Dondola, dondola, il vento la spinge
Cattura le stelle per i suoi desideri.
Un’ombra furtiva si stacca dal muro:
Nel gioco di bimba si perde una donna.

Un grido al mattino in mezzo alla strada,
Un uomo di pezza invoca il suo sarto
Con voce smarrita per sempre ripete
“io non volevo svegliarla così”
“io non volevo svegliarla così”

testo e musica di Aldo Tagliapietra.

Autore: Daniela

https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/ email: danycer@fastwebnet.it

17 pensieri riguardo “Giochi di bimba- Le Orme”

    1. Ho letto un articolo del 2009 in cui si annunciava lo scioglimento del gruppo. Quando avrò tempo cercherò altre notizie e ascolterò qualcosa del periodo in cui li ho trascurati.

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      1. Li preferisco negli anni ’60 e ’70, dal beat al progressive, poi mi son caduti nel commerciale (come si diceva una volta)…ma ho un bellissimo ricordo e mi piacciono ancora. Pensa che li ho ascoltati in concerto nel cortile dell’I.T.G di Firenze nel 1973, se non mi sbaglio, dove hanno suonato per poche centinaia di ragazzi…eppure erano già famosi. Feci delle fotografie, già postate in passato sul blog, ma potrei anche rimetterle.

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  1. Avevo tre anni , mia madre aveva quel 45 giri , che io mettevo almeno cinquanta volte al giorno , Dani , questa è la canzone che sento mia , ed ogni volta che l’ascolto , piango , piango mia madre che mi manca da morire

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  2. I ricordi di un palcoscenico della vita sono quasi sempre associati a una canzone. Quando lo sentiamo di nuovo dopo un po ‘, la nostalgia ci fa rivivere quei momenti che ci hanno reso molto felici e sono stati coperti di ingenuità. Ricorda è vivere. Saluti Daniela.

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    1. molto bello il tuo commento, alcuni ricordi seppur sfuocati tornano accompagnati da un suono, un colore, un profumo; e se sono comunque persistenti dopo tanti anni significa che hanno lasciato una traccia importante nel cuore. Grazie Manuel, un caro saluto

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