Reblog: «L’eterna mitologia del perduto»: su “Modi indefiniti” di Federica Gallotta (nota di Alessio Paiano) — Poetarum Silva

Non c’è da stupirsi che la discussione attorno alla poesia degli ultimi decenni abbia trovato terreno fertile nel rapporto tra poeta e paesaggio: quest’ultimo, quando non ridotto all’abusato motivo testuale del locus amoenus, tanto che alle spalle del verso esso pare a volte stagliarsi in forma di carta da parati stinta e marcescente, compone difatti […]

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La Cripta di Sant’Anastasio e il Museo Lapidario di Asti — Non Solo Turisti

Immaginiamo di entrare nel seminterrato di un liceo classico dell’inizio del secolo scorso e qui trovare un cimitero medievale, una cripta antichissima di origine leggendaria ed un museo riservato ad antiche lapidi, per scoprire che il luogo fu un monastero femminile per circa mille anni. Penseremmo probabilmente che si tratti del seguito de “Il codice […]

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Poesie di Blaga Dimitrova

Felicità
Nel fondo di questa notte
la tenebra mi potrebbe soffocare
se accanto a me non ci fosse lui –
finestra aperta, illuminata
da cui prendere il respiro.

Il cammino fino a te

Fu lungo il mio cammino fino a te,
la vita intera quasi ti cercai
per serpeggianti avidi incontri
con altri, e tu non venivi.

E fino a dove s’apriva il tuo sguardo,
ombre attraversai e rumori sordi,
ma trapelava da me soltanto
purezza di suoni – per amor tuo.

Ogni tua carezza io piansi,
Prima che fosse nata la difesi,
e il nostro futuro incontro custodivo
con pazienza nel mio petto.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
immensamente lungo, e quando tu davvero
finalmente davanti a me sei apparso,
ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.

Immensi spazi avevo in me raccolto,
sconfinati aromi, timbri e desideri,
e abbracciavo ormai uno spazio così vasto
che accanto a me dovevi fermarti.

Fu lungo il mio cammino fino a te,
e ci ha unito per un incontro breve.
Sapendolo… di nuovo sceglierei
questo lungo cammino fino a te

Amore

Ho perso l’andatura trascurata,
ho perso la mia risata presuntuosa
e il silenzio mite dell’anima,
e la freschezza nello sguardo distratto,
e di notte il sonno.

Ho perso i sentieri che mi attiravano,
la ribellione, e la libertà,
l’imprevisto, e il suono dei canti –
ho perso tutto, ma sono la più ricca
la più prodiga del mondo.

Desiderio

Mi avvolgano ali, senza racchiudermi.
Il mio spirito aperto, non in me ripiegata.
Non dietro a una spalla, al sicuro protetta,
ma fianco a fianco contro il vento in bufera.

 

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Blaga Nikolova Dimitrova (Bjala Slatina, 2 gennaio 1922 – Sofia, 2 maggio 2003) è stata una poetessa, scrittrice e politica bulgara, vicepresidente della Bulgaria dal gennaio 1992 al luglio 1993.

notte

Dietro finestre in controluce
le ultime consonanti del giorno,
fauci d’infissi spalancati
a sbolognare il caldo.
Ritmi quotidiani rallentati
i pensieri si fanno pigri
sono bimbi sguaiati,
l’insofferenza si aggrappa
al cielo in cerca di appiglio.
All’estate insolente due pezzi
di ghiaccio nella schiena
a raffreddarle il ghigno
irritante e strafottente,
ch’è invereconda la pena
di sentirsi carne lessa.
Dietro la nostra finestra
le prime vocali della notte.

– Daniela Cerrato

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Only Time, Enya in 8D sound

Esclusivamente con le cuffie, ma che diavoleria è questa? ma si, proviamola!
Si tratta di un formato sonoro che promette di farvi ascoltare la musica, ma anche l’audio dei film, non con le orecchie ma col cervello. L’effetto è curiosissimo, il suono sembra non provenire dalle cuffie, ma da una fonte situata contemporaneamente sopra e sotto davanti e dietro di noi, e  dà la sensazione che si stia spostando, che ruoti attorno alla nostra testa. È come trovarsi al centro di un grande spazio aperto circondati da decine di altoparlanti; per creare questo particolare effetto si usano speciali software che modificano le frequenze medie e alte del suono e giocano sul bilanciamento dei canali destro e sinistro. Il tutto abbinato a un effetto riverbero che dà l’illusione del movimento circolare

 

Who can say where the road goes
Where the day flows, only time
And who can say if your love grows
As your heart chose, only time
Who can say why your heart sighs
As your love flies, only time
And who can say why your heart cries
When your love lies, only time
Who can say when the roads meet
That love might be in your heart
And who can say when the day sleeps
If the night keeps all your heart
Night keeps all your heart
Who can say if your love grows
As your heart chose, only time
And who can say where the road goes
Where the day flows, only time
Who knows? Only time
Who knows? Only time

pipistrello

Appeso a testa in giù,
pipistrello in grotta
che attende la notte
per compiere giri
vorticosi nella cecità
guidata da frequenze.
Un tempo era tempo
di ritmi e frenesie
da sostenere, sere nere
e albe che profumavano
di croissant appena
sfornati, sul cuscino
musica in decibel
che sfumava nel letargo
di poche ore. Gioventù
bruciata, ribelle,
amiche per la pelle, sorelle
perse nel rogo degli anni.

– Daniela Cerrato

 

Reblog: Spiriti barboni di Carlo Molinari

Rebloggo questi splendidi versi di Carlo Molinari a dimostrazione che la poesia è viva ed efficace nella sua bellezza quando sa colpire immediatamente il cuore di chi legge. Uno stile sintetico per raccontare e raccontarci ciò che siamo, diversi ma uniti nelle stesse altalene dell’animo che ci rendono fortii e fragili al tempo stesso.

ANGOLI DI PENSIERO

Poeti ignari

con l’anima

a brandelli,

che han frugato

le briciole sterili

del dolore,

che hanno immerso

il dito scarno

nel mare del Celeste.

Uomini e donne

dal cuore fiero,

a stille di sangue

nell’inquietudine,

con bagliori sbadati

di balsamo della pace.

Forse siamo

solo spiriti barboni

tra lapidi e mazzi di rose,

che smaniano,

ad ogni ora, la via santa

per amare e scomparire.

Carlo Molinari

http://carlo-molinari.simplesite.com

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non mangio poesie d’amore

“Hai negli occhi i suoi occhi.
Sei parole distratte.
Mangi poesie d’amore…”
(Cesare Pavese)

Non mangio poesie d’amore
le intravedo le annuso
tra pagine vissute
di un’eterna biblioteca,
antica quanto le prime voci
in cerca di alfabeti.
A quei tempi la pelle
era carta su cui incidere
d’istinto ogni conquista,
tribale e maschio il marchio
a segnare possesso.
Trasformarono in canto
il primitivo abbraccio
aedi trovatori sognatrici
e dopo la grazia di Saffo
il mistero di Compiuta Donzella.

-Daniela Cerrato

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buona serata

Beautiful Girl ” è stato il quinto singolo estratto dell’album del 1992 Welcome to Wherever You Are, degli australiani INXS . La canzone è stata scritta da Andrew Farriss, il tastierista del gruppo, ispirato dalla nascita di sua figlia.
La canzone è stata utilizzata per una campagna di sensibilizzazione televisiva americana sugli effetti dell’anoressia

Nicky’s in the corner
With a black coat on
Running from a bad home
With some cat inside
Now where did you find her
Among the neon lights
That haunt the streets outside, she says
Stay with me
Beautiful girl (stay with me)
Beautiful girl (stay with me)
She wanna go home
From doorway to doorway
Street corner to corner
With neon ghosts in the city
And she says
Stay with me
Stay with me
Stay with me
Stay with me
She’s so scared
So very frightened
Anything could happen
Right here tonight
Beautiful girl (stay with me)
Beautiful girl (stay with me)
She wants to go home
Stay with me (beautiful girl)
Stay with me (beautiful girl)
Stay with me (beautiful girl)
Stay with me, beautiful girl