Alari
aperture abbracciano il vento
sferzante sulle onde
increspate e
biancastre.
Daniela Cerrato,2017
Dipinto di Seitei Watanabe, Japanese (1851-1918)
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
Alari
aperture abbracciano il vento
sferzante sulle onde
increspate e
biancastre.
Daniela Cerrato,2017
Dipinto di Seitei Watanabe, Japanese (1851-1918)
IL PINO
Solo al ciglio dell’abisso,
tra le folgori e lo sfacelo,
arretri il livido cielo:
stai come crocefisso.
Apri le rigide rame
come palchi di candelabri,
coi ciuffi degli aghi scabri
aderti da l’arse squame:
di una realtà così espressa,
di una forma così descritta,
che l’anima ne è trafitta
nel suo profondo, e ossessa.
O spirito del solo, avverso
al mondo, e contra te crudo,
resta desolato e ignudo,
escluso dall’universo!
(Da “I versetti”, 1931)
Francesco Pastonchi (1874 – 1953) allievo di Arturo Graf all’università di Torino insegnò letteratura italiana dal 1935; fu rinomato dicitore e commentatore di poeti, soprattutto di Dante; critico di poesia sul Corriere della sera (1898-1903) fu anche drammaturgo e critico d’arte e nel 1939 fu nominato accademico d’Italia.
La sua poesia è sensualmente protesa alla ricerca della bellezza formale tranne che nelle ultime poesie, I versetti e Endecasillabi, in cui si avverte una maggior introspezione e malinconia e dove esalta gli aspetti più semplici della natura.
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