Frederic Lagrange fotografo francese nato a Versailles , e residente a Brooklyn ha iniziato la sua carriera fotografica nel 2001, dopo aver lavorato per tre anni con il fotografo di moda Nathaniel Goldberg . all’inizio Frédéric ha focalizzato il suo lavoro sulla fotografia di viaggio , ampliando poi i l suo genere includendo anche moda e ritrattistica .
I suoi scatti sono stati pubblicati su diverse riviste come Louis Vuitton , Harper Bazaar , Vogue , The New Yorker , Condé Nast Traveller , Vanity Fair e varie altre.La sua fotografia è stata anche protagonista di campagne pubblicitarie internazionali per Louis Vuitton e Hermès .
E ‘uno dei 30 fotografi sponsorizzato da Kodak in tutto il mondo,e da quando ha iniziato i suoi reportage ha documentato il mondo viaggiando attraverso più di 80 paesi con immagini che sono piene di emozioni e fanno viaggiare con la mente e pensare alle storie dei personaggi ritratti e della terra in cui vivono.
Mese: novembre 2014
Gabriele D’Annunzio, Voglio un amore doloroso…
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sie della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Anais Nin -Voglio vivere solo per l’estasi
Voglio vivere solo per l’estasi.
Le piccole dosi,
gli amori moderati, tutte le mezze sfumature,
mi lasciano indifferente.
Mi piace la stravaganza.
Lettere che raddrizzano
la schiena dei postini,
libri che traboccano
dalle copertine,
sessualità che fa saltare
i termometri.
Anaïs Nin
Hikmet e l’autunno
“…il mattino d’autunno nella vigna
fila per fila nodo per nodo i ceppi si ripetono
sui ceppi, i grappoli
sui grappoli, gli acini
sugli acini, la luce
nella luce, il mio amore.”
— Nazim Hikmet
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