Una dedica ad Ariel, l’inconsolabile

Amo passare fra i tuoi versi per subirne incanto,
bandirei il giorno per zittire  sua chiassosa voce
e pur la luce che mal s’addice al tuo intimo canto
tramutato in gocciole di scuri inchiostri, dolenze,
inquietudini dell’animo presenti in ogni cuore amante.
L’anima mia  rapisci pur se i pensieri non m’appartengono
così densi della tua essenza umana ma immortale, e certo
se fossero a me rivolti il cuor mi scoppierebbe in petto.
Più fioca è la luce, più potente il richiamo del tuo languire
infiammati di passione i tuoi pensieri immutati nel tempo,
scanditi nella mente li ripasso, li raffiguro nel silenzio
per meglio coglierne pienezza di soavità e scioltezza.
Quanto tempo… tanto tempo intercorre tra la tua notte
e il mio giorno, ma quel secolo che separa anime sorelle
è battito di ciglia raffrontato all’ Amore antico quanto il mondo,
a tratti tinto di carnale istinto o trasfigurato e sublime,
dorato e caldo come spighe sotto il sole di luglio
generoso nel suo abbraccio spalancato che arde la pelle
e di febbre pare che soffra il corpo tutto.
Anche il respiro.

Daniela Cerrato, 2018

Ex Libris , illustrazione di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) per Gabriele D’Annunzio

Ex Libris card for Gabriel d'Annunzio (chalk on paper) by Sartorio, Giulio Aristide (1860-1932) chalk on paper. Private Collection Italian,.jpg

Non ti sognerò

Personificazione di un desiderio,
sogno interrotto e più volte ripreso
tra una mezza risma di pagine in viaggio,
evanescente figura di giovine donna
dal nome straniero e tratti intriganti,
misteriosa quel tanto da giustificare
l’avida lettura e l’inutile stizza
per le palpebre che cedono al sonno,
porte che si chiudono verso l’ignoto
proseguo di una storia avvincente.
Non ti sognerò stanotte, rimarrò ignara
del tuo andare, sino alla prossima sera.

Daniela Cerrato, 2017

illustrazione di AndréLundquist

André Lundquist

Lettura notturna

Varcato il titolo arcano
che ben poco rivela
mi inoltro fra righe
di un viaggio a sorpresa
condotta in epoche
e luoghi lontani
situazioni inconsuete
tra umanità sconosciuta
nomi che poco a poco
mostrano il volto
per empatia ne assorbo
gioie dolori passioni
meraviglie timori,
non divoro le pagine
mi piace gustare
il divenire descritto
capirlo incarnarlo.
Vorrei resistere
alla stanchezza
che preme sugli occhi
ma ripongo a me vicina
la valigia di carta
col segnalibro infilato
come prepagato biglietto
per la prossima tappa
con cui proseguirò
spero domani.
Ed ora prende il via
l’onirico viaggio.

Daniela,2016

 

Irruzione felina

pioggia sottile o densa nebbia
simili mattino e pomeriggio,
ore festive scorrono lente
tra le pagine sfogliate
di una rivista. Scatto improvviso
di  vibrisse e zampe feline
occhi vivaci scrutano curiosi,
la coda al passaggio
diviene segnalibro,
il muso s’insinua tra i fogli
scombinando la lettura.
E’ sua abitudine l’assalto
per acciambellarsi sopra le pagine
e far di sè passatempo preferito.
Daniela,dicembre 2015

Leggo e mi emoziono…

La lettura è un toccasana che distrae da personali monotonie, conduce al di là dei propri confini, fa sognare,immaginare, tiene compagnia in un mistico silenzio
carico di riflessioni e viaggi della mente, ci spinge ad interagire incuriositi
dai luoghi e dai protagonisti delle storie.
Senza limiti di tempo di spazio, come in una macchina del tempo, attraversiamo le loro storie avvincenti,eccitanti, tristi o gioiose e del profondo pathos che ci avvolge diventiamo schiavi fino all’ultimo rigo.
E quasi di sorpresa dopo diverso tempo dalla prima lettura riprendiamo il libro dallo scaffale e ci tuffiamo nuovamente in quella storia così toccante per rinnovarne le insite emozioni o cercare altre chiavi di lettura che ci erano sfuggite. Il contenuto non è cambiato, la nostra interpretazione, il nostro viaggio attraverso le sue pagine si.
Le emozioni sono infinite.
Daniela 2015

 

 

Incipit di “Tre fuochi” di Erri De Luca

Mi piace molto lo stile letterario di Erri De Luca, stringato e pulito ,che arriva dritto nell’animo senza troppi giri tortuosi.Adoro la sua modestia e il suo mettersi sempre in gioco .Dunque questo incipit che trovo meraviglioso.

“Scrittore è titolo da piedistallo, per il mio caso sciolgo volentieri la formula in: uno che scrive qualche storia. Scrittore mi squilla perentorio nelle orecchie, onnipotente come chi può scriverle tutte le storie e non invece solo quelle estratte dal proprio giacimento. Così come scanso il titolo di scrittore, così non sono cuoco, ma uno che si sa cucinare qualche pietanza. La preferita è la parmigiana di melanzane. Accosto i due esercizi per coincidenza di luogo, spesso scrivo in cucina, in ore di fuochi spenti. Qualche storia, qualche pagina scritta se ne impregna.

Venti anni fa ho ricavato un tavolo da avanzi di legname: il pieno è di pitch pine, pino canadese, che ho usato per le persiane; le gambe sono di castagno rimasto dalle travature del tetto; i fascioni sono di rovere, rimasuglio d’altro lavoro. Il tavolo di cucina è l’ombelico della casa, non va spostato mai. Il mio pesa tanto da scoraggiare sollevamenti. Ci ho dormito sopra nelle notti d’inverno, quando il solo calore della casa stava nella brace del camino in cucina. Appoggiato al suo legno scrivo, mi addormento, lego le pagine degli antichi libri sui quali mi risveglio, taglio le melanzane.”

errideluca