Amo passare fra i tuoi versi per subirne incanto,
bandirei il giorno per zittire sua chiassosa voce
e pur la luce che mal s’addice al tuo intimo canto
tramutato in gocciole di scuri inchiostri, dolenze,
inquietudini dell’animo presenti in ogni cuore amante.
L’anima mia rapisci pur se i pensieri non m’appartengono
così densi della tua essenza umana ma immortale, e certo
se fossero a me rivolti il cuor mi scoppierebbe in petto.
Più fioca è la luce, più potente il richiamo del tuo languire
infiammati di passione i tuoi pensieri immutati nel tempo,
scanditi nella mente li ripasso, li raffiguro nel silenzio
per meglio coglierne pienezza di soavità e scioltezza.
Quanto tempo… tanto tempo intercorre tra la tua notte
e il mio giorno, ma quel secolo che separa anime sorelle
è battito di ciglia raffrontato all’ Amore antico quanto il mondo,
a tratti tinto di carnale istinto o trasfigurato e sublime,
dorato e caldo come spighe sotto il sole di luglio
generoso nel suo abbraccio spalancato che arde la pelle
e di febbre pare che soffra il corpo tutto.
Anche il respiro.
Daniela Cerrato, 2018
Ex Libris , illustrazione di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) per Gabriele D’Annunzio
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