Von Winter, Sinfonia concertante in si bemolle maggiore per violino, clarinetto, corno e fagotto

Peter Von Winter (Mannheim 1754 – Monaco di Baviera 1825) fu una delle personalità musicali più stimate della sua epoca presso la corte di Monacot; tra i suoi collaboratori potè contare sia su Schikaneder (a Vienna) che su Da Ponte (a Londra). Nonostante ciò i suoi contemponei, come Mozart, Spohr, Mayerbeer e Weber, ebbero un’opinione negativa sul suo conto, principalmente a causa del suo carattere difficile. In gioventù fu un buon violinista anche se poi internazionalmente fu noto come compositore d’opera.

La produzione operistica di Winter riflette una chiara idea dell’evoluzione del genere durante il periodo tra il XVIII e il XIX secolo, durante il quale l’opera tedesca costituiva un punto d’incontro tra l’ opera italiana e le proprie forme originali. Nonostante egli fosse dotato di un’elevata abilità, non ebbe la genialità di dare una decisa impronta personale nelle proprie composizioni . Winter fu sì un operista versatile, scrisse opere italiane sia serie che buffe, tragédie lyrique francesi e Singspiel tedeschi ma furono sempre lavorI che seguivano il gusto operistico dell’epoca, non allontanandosi mai dagli schemi e dai canoni tradizionali. Le sue sinfonie e i concerti per vari strumenti furono per lo più scritti nei suoi anni giovanili.

William Owen -PORTRAIT OF PETER VON WINTER

silente applauso

Oltre il superlativo
l'emozione perde voce
si fa muta devozione
per l'ineffabile.
Riluce di bellezza
un fiore al sole,
non mostra gratitudine
a gesti o parole,
non la sa tradurre
se non con sua bellezza.
Non si disturbi la recita
nessun clamore o ardore,
nell'anfiteatro di Epidauro
la perfezione concentrica
è già silente sacro applauso.

Daniela Cerrato

Photo by Antigone Kourakou