Il concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore KV 622 è l’ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart per strumento solista, composta due mesi prima di morire.
Giorno: 17 settembre 2022
poesie di Massimo Bontempelli
GEOMETRIA
C’era una volta la terra e il cielo.
Sparvero. Il mondo è un nero
profondo nell’infinità.
Punti rette strisce di luce
tagliano il buio.
Misurando l’immensità
disegnano la notte sferica
qua là
immobilmente.
Allora a un tratto traiettorie sibilano
in basso in alto
corrono –
tutto il mondo è una rapida città
di triangoli acuti invisibili
sui venti punti di luce
che nel nero universale palpitano.
***
PACE
Tutto un giorno senza un colpo di cannone.
Le ore scivolano su un piano liscio
l’aria bruna vi cala su
a malincuore.
Entra il silenzio gelato nella baracca
mi stringe le tempie di strisce di nuvola grigia
ha messo in fuga il sonno nella notte inquieta
Ah un fischio vicino lacera la notte
schianto di metalli sul monte
scoppi scheggiati d’ululi
i pezzi miei rispondere
quattro urli secchi di cagne arrabbiate
altri dal margine sparano a salve
la baracca sobbalza
un rovescio ringhioso lo sfiora
gli occhi della valle rotolano
sul tremoto dell’aria in pezzi.
Entra il rumore a salti pazzi
nella baracca
e strappandomi alle tempie le bende spinose
mi ricompone il corpo e l’anima
immersa già tutta nell’oceano fondo del sonno.
***
VETRATE
Piccoli uccelli dell’Ovest
spinti dal fumigare delle rose
dentro un piovere di petali fitto
di là dalla pioggia son veli di sole.
Ogni coda ha nove penne
ogni penna ha nove colori
gli uccelli dell’Ovest
sono novantamila.
Una penna è caduta su una zattera
un’altra posa sul fumo rosa
una naviga in mezzo alle viole
ma l’ultima penna serpeggia tra i primi veli di sole.
Pioggia obliqua delle violazzurre
volo obliquo dei piccoli uccelli
non la notte li scompiglia
nessun’alba li dissolve.
E in cima a tutto c’è il Sole.
Addosso al sole
sta la cornice di ferro
rigida.
***
Poesie tratte da “Il purosangue. L’ubriaco, poesie nuove” – di Massimo Bontempelli
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Massimo Bontempelli nacque a Como nel 1878 e morì a Roma nel 1960. Dopo le influenze carducciane ed un breve respiro di futurismo, si fece promotore del novecentismo, movimento che contribuí a rinnovare la cultura italiana tra il 1920 e il 1940. Pensieri e parole divennero il realismo magico che raccontava il lato fantastico e irreale del vivere quotidiano con acume e ironia. Uno stile che mantenne anche nella sua narrativa, intrisa di atmosfere metafisiche vicine alla pittura di de Chirico. Fu sottotenente durante la prima guerra mondiale e nel ’49 venne eletto al Parlamento nelle liste del Partito Comunista Italiano.
fata morgana
Da lontano pareva mare
quiete di onde azzurre
ma era deserto surreale,
distorta visione esotica.
L’istante sublima la materia
la ottimizza per incanto
finchè si disperde col vento
in fosca nebulosa.
Resta solo un intimo lamento
per troppa euforia fiduciosa.
Daniela Cerrato
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