Lo scultore Rogerio Timoteo è nato a Ancos, Sintra nel 1967 e si è introdotto molto presto nel campo delle arti, grazie all’incontro con lo scultore Pedro Teixeira Anjos, di cui è stato allievo per cinque anni, che gli ha aperto le prospettive verso la scultura. Nato e cresciuto in una regione prevalentemente legata all’estrazione e lavorazione del marmo, predilige proprio questo materiale per le sue opere, non escludendo tuttavia approcci a nuovi materiali e tecniche, come il bronzo e più recentemente le resine .
Durante l’infanzia e l’adolescenza ha assimilato le nozioni principali del marmo, la sua durezza, la sua forza, la sua nobiltà e ha studiato le sue caratteristiche nella sua formazione geologica. Ha cercato di visualizzare le varie fasi del processo di creazione di un blocco duro e pesante, da cui si ricava un’opera d’arte.
Successivamente ne ha imparato i segreti , le peculiarità delle tecniche, soprattutto l’umiltà primaria di una materia così nobile.
Nel corso degli anni, si è dedicato a una scultura che potesse in qualche modo trasmettere le sue paure, le gioie, i desideri, l’essenza del suo essere uomo; per arrivare a questo ha impiegato anni di duro lavoro, immerso in dialoghi solitari con la materia, chiuso nel suo laboratorio.
Ha partecipato a 31 mostre personali in Portogallo e all’estero, e a più di 200 mostre collettive. Ha sviluppato e realizzato una trentina di sculture per spazi pubblici, otto delle quali in scala monumentale. Le sue opere sono presenti in diversi musei e in numerose collezioni private in Portogallo e all’estero. Attualmente vive e lavora a Sintra.
La sua rappresentazione di un classicismo rivisitato mi affascina quanto l’originalità scultorea del compianto Igor Mitoraj.











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